Lockdown, aumentate le disparità in famiglia: per il 68% delle lavoratrici più fatica in casa

Lockdown e famiglia, il 68% delle lavoratrici ha dedicato più tempo agli impegni di casa
di Maria Lombardi
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Lunedì 18 Maggio 2020, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 19:57

Che cosa ricorderanno le donne del lockdown? Tanta, tanta fatica in più. Un carico di lavoro (tra smart-working, figli, e pulizia della casa) più pesante di prima. Si sperava che con l'emergenza le diseguaglianze nella distribuzione dei compiti si attenuassero: non sempre tutto sulle spalle di lei, con mariti, compagni e papà costretti a stare in casa magari qualche compito in più poteva essere condiviso. Si sperava, appunto. Non è successo, anzi gli squilibri sono aumentati. Adesso la conferma arriva anche dalle prime indagini. Una ricerca condotta da Episteme e pubblicata su lavoce.info mette in evidenza proprio questo: il 68 per cento delle donne lavoratrici con partner ha dedicato più tempo al lavoro domestico durante il lockdown rispetto alla situazione precedente, il 29 per cento ha dedicato lo stesso tempo e solo il 3 per cento ne ha dedicato di meno. Per la maggior parte degli uomini (il 55 per cento) niente è cambiato, solo il 40 per cento ha dedicato più tempo alle faccende di casa.


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Prima del lockdown. L’indagine - su un campione di 1.250 italiane occupate - ha messo a confronto i dati raccolti tra aprile e luglio 2019 con quelli di maggio 2020. Già prima del lockdown le donne dedicavano al lavoro in casa molte più ore rispetto ai partner, (evidenzia l'analisi di Daniela Del Boca, Noemi Oggero, Paola Profeta, Maria Cristina Rossi e Claudia Villosio). Il 56% delle donne lavoratrici era impegnata con le faccende domestiche tra una e due ore al giorno, contro il 18% dei partner. I rapporti si invertivano man mano che il tempo diminuiva. Ed ecco che il 27% delle lavoratrici dedicava meno di un'ora al giorno, contro il 55% dei compagni. Gli squilibri esistevano già, l'emergenza sanitaria li ha solo aggravati. Stereopiti, abitudini difficili da cambiare, che hanno sempre frenato la presenza delle donne nel mondo del lavoro. Non è un caso che in Italia è occupata meno di una donna su due.

Con lo lockdown. Cosa è successo con l'emergenza sanitaria e la quarantena? Semplice: le donne hanno lavorato più di prima. Non è cambiato nulla nella divisione dei compiti, nessun accenno di riequilibrio.. Anzi, le diseguaglianze sono aumentate. E così, dall'indagine risulta che  il 68 per cento delle donne lavoratrici con partner ha dedicato più tempo al lavoro domestico durante il lockdown rispetto alla situazione precedente, il 29 per cento ha dedicato lo stesso tempo e solo il 3 per cento ve ne ha dedicato di meno. Guardando invece ai partner, solo il 40 per cento ha dedicato più tempo al lavoro domestico, mentre la maggior parte (il 55 per cento) non ha modificato il proprio comportamento in casa (solo il 6 per cento lo ha diminuito). 

Le mamme. Scuole chiuse e smart-working, un mix che ha messo a dura prova le mamme. Stressate come non mai, tra il lavoro in casa e la cura dei figli. Per la maggior parte delle lavoratrici (il 61%) è aumentato il tempo di cura dedicato ai figli,  solo per il 34 per cento niente è cambiato e appena ha lasciato il 5 per cento lo ha ridotto. Anche la maggioranza degli uomini ha aumentato il tempo dedicato alla cura dei bambini, ma la percentuale si ferma al 51 per cento. Ben il 45 per cento non ha modificato il proprio comportamento (e solo il 3 per cento ha ridotto il tempo di cura). Il lavoro in casa e per i figli, in conclusione, durante il lockdown è aumentato per tutti, ma non in eguale misura. Per le donne molto di più, segno che il lockdown non ha portato alcun riequilibrio e la parità è ancora un miraggio. 



«Nonostante siano le donne a farsi carico della maggior parte del lavoro extra (risultati simili si registrano negli Stati Uniti), anche gli uomini hanno aumentato il loro carico di lavoro, sia dedicato ai lavori domestici sia alla cura dei figli - concludono gli esperti - Ma la condivisione è ancora lontana. Ed è interessante notare che, anche quando la condivisione del lavoro aggiuntivo è maggiore, gli uomini optano di preferenza per la cura dei figli piuttosto che per il lavoro domestico. Poiché la condivisione tra i partner del lavoro domestico e di cura si associa a una maggiore partecipazione al mercato del lavoro delle madri, in modo particolare nel caso del lavoro domestico questi risultati aggiungono serie preoccupazioni per le conseguenze del Covid-19 sul lavoro delle donne».

 

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