Nel prossimo quinquennio il mondo intero sperimenterà un caldo record. Gli scienziati sono concordi nel dire che la temperatura terrestre aumenterà di oltre la fatidica soglia dell'1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali. Il monito è arrivato dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), un braccio delle Nazioni Unite, che in un rapporto appena pubblicato ha fatto presente quali sono i rischi per tutti. In pratica esiste il 66 per cento di possibilità che il pianeta faccia un grande balzo in avanti rispetto alle stime prudenziali di qualche ano fa. Finora il record era stato registrato nel 2016, ritenuto l'anno più caldo con 1,28 gradi. Di per sè il rapporto non significa che verrà superata in modo permanente la barriera dei famosi 1,5 gradi indicata nell'accordo di Parigi del 2015 (che si riferisce al riscaldamento a lungo termine), ma che il superamento sarà su base temporanea sebbene con frequenza crescente. Una sorta di cartellino giallo globale.
In Emilia Romagna 9 morti per il maltempo:
Dalle statistiche elencate nel rapporto affiora l'andamento progressivo dei rilevamenti.
Cosa significa? Che si svilupperà un El Niño in fase di riscaldamento che a sua volta si combinerà con il cambiamento climatico indotto dall'uomo rafforzando le temperature globali e portando le proiezioni in un territorio inesplorato. Naturalmente tutto avrà ripercussioni di vasta portata per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione dell'acqua e l'ambiente. Che l'Artico si stia riscaldando molto più velocemente rispetto al resto del mondo e che questo sembra avere un impatto sui sistemi meteorologici globalin è riscontrabile dai satelliti e dal veloce scioglimenti dei ghiacci. Sempre secondo lo studio OMM quest'anno è probabile che le precipitazioni diminuiscano in Amazzonia, America centrale, Australia e Indonesia.
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