Becchina per passione, la storia di Lianna: «L'ho deciso a 9 anni, la tristezza e la morte altrui erano normali per me»

Lianna Champ invita le persone ha riflettere su cosa ci spaventa davvero "prima di morire"

All'età di 9 anni sceglie di gestire un'agenzia di pompe funebri: «La tristezza e la morte altrui erano normali per me»
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Lunedì 14 Agosto 2023, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 09:12

Ognuno da piccolo ha i propri sogni nel cassetto ma quello di Lianna Champ è davvero particolare. La donna aveva le idee chiare già all'età di 9 anni, quando disse alla mamma: «Voglio fare il becchino». Lianna ha raccontato alla stampa americana che sin dalla tenera età era capace di empatizare con la tristezza degli altri e questo l'ha portata alla scelta d'intraprendere il mestiere di direttore delle pompe funebri

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«Nei miei primi anni dell'adolescenza, il mio consulente scolastico mi disse che non avrei avuto molte possibilità perché entrambi i lavori erano svolti solo da uomini. Non ho prestato alcuna attenzione, sapevo che essere una donna non sarebbe stato un ostacolo per me», sottolinea Lianna. 
 

La prima volta non si scorda mai

All'età di 15 anni, la madre di Lianna non pensava che fare il becchino fosse una professione adatta, così chiamò un'impresa di pompe funebri locale e chiese loro di assumermi per un po' di esperienza lavorativa al fine di togliermi dal lavoro. «Mi ha lasciato un sabato mattina e mi hanno portato direttamente all'obitorio. Era un ambiente molto inquietante, tutte tende di velluto rosso», spiega la donna. «Appena mia madre è tornata a prendermi ho esclamato: "Hanno detto che posso tornare la prossima settimana!". Ho sempre considerato la morte e la tristezza come cose normali» .

Dopo una serie di esperienze nel settore e momenti difficili, il salto finale è avvenuto all'età di 18 anni, quando Lianna ha deciso di apripre una propria agenzia funebre. «Ho aperto un mutuo da circa £500.000 ($635mila euro) oggi.

Dovevo avere il meglio di tutto, perché durante la mia formazione avevo visto su cosa era necessario concentrarsi». 

Empatizzare il dolore

Alla fine mi sono iscritto a un corso per diventare una specialista del settore. «Poche settimane - racconta Lianna - prima di iniziare il corso, mia madre morì. Ero devastata e i mesi successivi furono terribili per me; sembrava che tutti fossero semplicemente scomparsi».

La donna però si è rimboccata le maniche: ha organizzato i funerali di persone anziane e persone giovani con la stessa passione. 


«Il miglior consiglio che posso dare è di vivere onestamente e avere una vita piena. Non credo che la gente abbia paura della morte in sé. Credo che abbiano paura delle cose che non hanno fatto da vivi. Che si tratti di un conflitto, di un illecito o di qualche questione emotiva incompiuta da qualche parte lungo la linea, vi consiglio di scoprire di cosa avete veramente paura e di sistemarlo finché ne avete l'occasione».

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