Oggetto misterioso spiaggia in Australia, potrebbe essere un frammento di razzo: tutte le varie ipotesi

Lo strano oggetto non identificato è stato ritrovato domenica 17 luglio su una spiaggia vicino a Green Head, sulla costa occidentale del Paese, circa 250 chilometri a nord di Perth

Oggetto misterioso spiaggia in Australia, potrebbe essere un frammento di razzo: tutte le ipotesi
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Martedì 18 Luglio 2023, 14:01

Mistero su una spiaggia australiana. Uno oggetto metallico color rame, alto circa due metri, è stato ritrovato domenica 17 luglio su una riva vicino a Green Head, sulla costa occidentale del Paese, circa 250 chilometri a nord di Perth. Ha una forma cilindrica con una specie di cupola chiusa. Sembra una sorta di container, ma nessuno può confermarlo. Nessuno sa dire ancora che cosa sia esattamente, né tantomeno come sia finito su quella spiaggia.

Quando la Western Australia Police Force è arrivata sul posto, è stato istituito un perimetro attorno all'oggetto per evitare che i curiosi si avvicinassero troppo: chi poteva sapere se quello strano cilindro metallico fosse pericoloso o meno? Fatto questo, sono è stata avviata un'indagine congiunta con le agenzie statali e federali per determinare origine e provenienza dell'oggetto cilindrico. Oggi - martedì 18 luglio - la polizia locale ha definito l'oggetto "sicuro" e "non pericoloso" per l'incolumità pubblica.

Ma la sua "identità" è ancora un mistero.

 

Le ipotesi

All'inizio si è ipotizzato che il cilindro potesse far parte del famoso Boeing 777, l'aereo scomparso proprio al largo della costa occidentale australiana nel 2014, con 239 passeggeri a bordo. Ma il giornalista australiano Geoffrey Thomas, esperto di aviazione e redattore di punta della testata "Airline Ratings", ha respinto questa ipotesi: «Non fa parte di un Boeing 777 - ha spiegato - considerando che quell'aereo è andato disperso quasi dieci anni fa, il se fosse un residuo di quel velivolo allora mostrerebbe molti più segni di usura».

L'identificazione ancora non è giunta a un verdetto definitivo, ma c'è un'ipotesi che si è si sta facendo largo con forza tra tutte le altre. L'agenzia spaziale australiana ha affermato che quel cilindro potrebbe essere il residuo di un razzo lanciato all'estero, in particolare dall'India, per una serie di indizi.

L'ex colonia britannica sta intensificando la sua attività missilistica: vuole diventare il quarto paese - dopo Russia, Stati Uniti e Cina - a far sbarcare un proprio veicolo sulla Luna. Giusto pochi giorni fa l'India ha lanciato con successo il "Chandrayaan-3", un razzo senza equipaggio progettato per trasportare un robot esploratore al polo sud della superficie lunare. Una missione partita lo scorso 14 luglio alle ore 11:05 (fuso orario dell'Europa centrale). Il veicolo di lancio si chiama LVM3-M4.

Il lancio del Chandrayaan-3

Il cilindro metallico apparso in Australia è stato ritrovato proprio sulla costa del Paese bagnata dall'Oceano Indiano e senza particolari segni di usura. Fatto che lascia intuire che non abbia trascorso molto tempo in acqua dopo il suo utilizzo. L'Agenzia spaziale australiana, quindi, sostiene che il rottame possa far parte di uno dei propulsori che assicurano la spinta necessaria per portare il veicolo di lancio LMV3 in orbita. 

Non è d'accordo con la pista indiana Brad Tucker, astrofisico dell'Australian National University (ANU). Secondo lui è più probabile che l'oggetto misterioso provenga da un veicolo spaziale cinese. «La Cina è il lanciatore di razzi più prolifico, hanno una quota di 15-20 razzi al mese - ha sppiegato l'esperto - quindi per il volume di lanci di razzi dovrebbero essere considerati».

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C'è chi sostiene pure che il rottame color rame possa essere un serbatoio di carburante "Made in Australia". A dirlo è l'ingegnere aerospaziale australiano Richard Godfrey, membro fondatore del "MH370 Independent Group", nato nel 2014 per indagare sul caso del Boeing 777 svanito nel nulla. Godfrey sostiene che «A prima vista, sembra essere il residuo di un lanciarazzi di uno dei quattro siti operativi di lancio presenti in Australia».

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