Nasce «Dalla Stessa Parte» un movimento che vuole raggruppare tutte le realtà femminili in Italia

Nasce «Dalla Stessa Parte» un movimento che vuole raggruppare tutte le realtà femminili in Italia
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Martedì 21 Luglio 2020, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 11:55

Si chiama «Dalla Stessa Parte» ed è un movimento che vuole raggruppare le realtà femminili in Italia, farle diventare una piattaforma, unirle, facendo comprendere alle donne che assieme possono incidere nella politica, nella vita quotidiana. «Vogliamo costruire una forza delle donne grande, che sia visibile , che conti nelle decisioni e nelle scelte di chi governa questo paese. O vogliamo proprio governare. Per questo vogliamo essere un milione di donne» scrivono nel manifesto che verrà presentato sui social il 27 luglio.

Del resto, spiegano le organizzatrici di questa piattaforma, «le donne sono più della metà dei cittadini italiani, potenzialmente hanno una forza immensa e forse pure sono stanche di essere trattate come una minoranza o come persone fragili da tutelare, da aiutare, da proteggere, anche perché sono le donne che da sempre tutelano, aiutano e proteggono. E lo sanno fare meglio».

La prima firmataria dell'iniziativa è Livia Turco seguita da Giovanna Martelli, Fulvia Astolfi, Elisa Ercoli, Teresa Manente, Licia Martella, Laura Onofri, Marinella Perroni, Azzurra Rinaldi, Luisa Garribba Rizzitelli, Loredana Taddei.

«Vogliamo cambiare questo paese nelle sue forme e nei suoi modi. Troppa violenza troppa aggressività, troppo individualismo, troppi cattivi esempi. Il paese azienda non ci piace, la scuola azienda non ci piace. Il profitto non può essere un valore, né l’unico fine».

La potenza attualmente inespressa dalle donne italiane si misura in tanti campi. Per esempio la spesa quotidiana che rappresenta il 70% dell’economia del paese è nelle mani femminili. I mille miliardi che nelle banche sono archiviati come risparmi delle famiglia sono anche il lavoro femminile. 

«Cambiare un paese è un processo lungo, ma questo non ci deve spaventare. Ogni società ha i suoi principi ordinatori, finora sono stati la forza, il potere e il denaro . Ma ci sembra che si sia raggiunto un limite, un limite per l’aria pulita, per l’acqua bevibile, un limite di veleni . Troppa povertà, troppa indifferenza, vogliamo un mondo dove la povertà faccia scandalo».


 

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