«Leggere che il Comune di Roma ha attivato una serie di misure finalizzate alla tutela delle donne che, insieme anche a figli e figlie minorenni, vivono nella Casa delle donne Lucha y Siesta, suscita necessariamente una reazione, soprattutto alla luce del fatto che la polizia locale e i servizi sociali della stessa amministrazione, anche in queste ore, continuano a inviare alla Casa donne e minori per assisterle e iniziare con loro il percorso di fuoriuscita dalla violenza», spiegano dal Comitato Lucha alla città presieduto da Lea Melandri e Federica Giardini, che da settimane lavora per scongiurare lo sgombero delle donne e delle operatrici del centro.
Quello che le donne di Lucha y Siesta sottolineano è la carenza di spazi per le vittime di violenza: «a Roma a fronte di un fabbisogno di 300 posti accoglienza ce ne sono solo 37, di cui 14 a Lucha y Siesta». Intanto in difesa della Casa delle donne sotto sfratto si muovono anche alcune artiste che hanno in programma esibizioni per il 7 novembre prossimo.
Casa delle donne “Lucha y Siesta”, il Comune non stacca la luce
La lotta contro la chiusura della casa delle donne Lucha y Siesta, al via raccolta fondi per l'acquisto dello stabile
La Raggi vuole chiudere la casa delle donne Lucha y Siesta a Roma, insorgono Cgil, Ubs e la senatrice del Pd Valente
© RIPRODUZIONE RISERVATA