Civitanova, Berlusconi infiamma Fi e per catturare voti lancia le «missionarie azzurre: ho molta fiducia nelle donne»

Il meeting a Fi a Civitanova (foto De Marco)
di Simone Ronchi
3 Minuti di Lettura
Domenica 19 Ottobre 2014, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 18:17

CIVITANOVA – «E’ il momento di reagire e di tornare a governare l’Italia, per farne una vera democrazia. L’attuale assetto istituzionale rende il Paese ingovernabile. Dopo Mani Pulite ci sono stati altri 3 colpi di Stato Per tornare a vincere dobbiamo convincere quel 50% di italiani moderati che non sono andati alle urne alle europee. Cittadini che non guardano più la televisione e non leggono i giornali, possiamo raggiungerli solo col contatto diretto. Sembra una follia, ma possiamo farlo. Fate come me, non arrendetevi mai».

«Entro la fine di questo mese - ha aggiunto Berlusconi - i nostri coordinatori provinciali riusciranno ad individuare in ogni Comune della loro provincia un portabandiera di Forza Italia che sarà responsabile delle operazioni di tesseramento».

In vista dei prossimi appuntamenti elettorali, ha proseguito, «conto molto sulle missionarie azzurre e sui difensori del voto» ha aggiunto l'ex premier, sottolineando di avere «molta fiducia nelle donne».

L’intervento telefonico di Silvio Berlusconi è stato salutato dall’ovazione della platea dell’Hotel Cosmopolitan. Il presidente di Fi ha chiuso la due giorni di formazione politica del partito. Il leader azzurro ha dato la sua benedizione ai rientri dei consiglieri regionali ex Ncd Bugaro, Brini e Silvetti. «Benvenuto a Bugaro e agli altri colleghi che arrivano in Fi dopo aver visto tradite le loro aspettative. Per chi decide di tornare le porte sono aperte. Restano invece chiuse per chi continua a rivendicare la correttezza della scelta di stare al fianco di Renzi». Il politico di Arcore ha detto che «in Italia il leader del centrodestra è stato fatto fuori da un uso della giustizia che non voglio nemmeno definire».

Di giustizia ha parlato anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, soffermandosi sull’assoluzione in appello di Berlusconi nel processo Ruby. «Ritengo gravi le dimissioni a pochi mesi dalla pensione del giudice Tranfa, arrivate dopo la sentenza. E’ sintomatico di come funziona la giustizia in Italia: Berlusconi non va assolto».

«Generali senza truppe hanno tentato di mettere da parte Berlusconi – ha detto l’ex ministro Maria Stella Gelmini -, ma hanno avuto poca fortuna. Il nostro leader resta l’unico ad occuparsi del futuro del centrodestra e dell’Italia».