Saranno le autorità italiane, sollecitate dall’intervento parlamentare della deputata fanese Lara Ricciatti (Sel), a smentire l’informazione. Pegan non è tornato indietro dall’Albania. «Ho fatto ciò che ritenevo giusto – commentava ieri la stessa Ricciatti – A maggior ragione in simili casi la politica deve porsi al servizio delle persone e restare un passo indietro per rispetto della sofferenza». La famiglia ha agito di propria iniziativa sulle autorità albanesi, ma da sola non può farcela e chiede che sia il governo italiano a favorire una svolta delle ricerche nel Paese delle Aquile. Gli strumenti ci sono, si possono utilizzare per ottenere risultati più efficaci.
Ivan Angelo Pegan è partito da Ancona il 15 giugno 2013 per incontrare Alba, una donna di cui si era innamorato, che vive a Tirana e che aveva conosciuto chattando in Rete. Sembra che la storia sentimentale fosse in declino (le ha scritto una lettera di fuoco poco prima di partire) e che a Tirana ci sia stato un violento litigio. Dal 22 giugno, un giorno prima della prevista partenza, sono cessati anche i prelievi dal bancomat internazionale.