Erano le 2,40 quando i militari hanno notato, nella periferia fanese, una persona armeggiare attorno ad un’auto. Avvicinatisi hanno capito che non si trattava di quel che pensavano: l’uomo infatti stava sigillando con il nastro adesivo il finestrino, mentre era evidente il tubo di gomma che collegava la marmitta all’abitacolo. I carabinieri facevano desistere l’uomo, che era sceso dall’auto solo per sigillarla meglio ed era in stato confusionale per aver già inalato del gas, e poi lo accompagnavano in ospedale. In un biglietto l’uomo spiegava i motivi, legati alla sua professione, alla base del tentativo di suicidio.
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