Ma la maggior parte di Collemarino sta con don Claudio. Il primo a parlare è l’assessore alla sicurezza Stefano Foresi: «Io non penso che bloccare la settimana dei ragazzi possa servire e non penso che la festa sia una mancanza di rispetto verso nessuno. Io la farei. Ho massimo rispetto per il dolore dei familiari, ma non dobbiamo interrompere la vita quotidiana del quartiere. Anche perché non stiamo parlando di una festa di quartiere, ma di un momento dedicato ai ragazzi. E poi a Collemarino, proprio a seguito di questa tragedia, è stata annullata la festa di San Pio X».
D’accordo anche il 28enne Matteo Bartoloni, quotidianamente impegnato in politica col centrodestra e nell’organizzazione di eventi a Collemarino e Torrette: «Alla luce del fatto che la festa è più in là di oltre una settimana dal giorno della tragedia, io dico che tutto deve svolgersi nel massimo rispetto, però non penso che un evento di svago come questo sia una mancanza di rispetto. Anzi è la dimostrazione che il quartiere va avanti ed è vivo. La vita continua e bisogna dare il segnale che il quartiere c’è, senza strumentalizzazioni».
D’accordo con questa scelta anche tanti residenti del quartiere che hanno espresso la loro decisione di non rinunciare a un appuntamento storico per Collemarino, per loro, i giovani, che devono guardare al futuro.