«Ci vediamo in agosto», l'ultimo inedito di García Márquez a dieci anni dalla morte

«Ci vediamo in agosto», l'ultimo inedito di García Márquez a dieci anni dalla morte
di Ebe Pierini
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Sabato 16 Marzo 2024, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 15:07

“Questo libro non funziona. Bisogna distruggerlo”. Era stato categorico Gabriel García Márquez. La sua ultima fatica non lo convinceva. Ma i figli Rodrigo e Gonzalo García Barcha non lo hanno distrutto. Lo hanno messo da parte “nella speranza che il tempo decidesse cosa farne”.

 A quasi 10 anni dalla sua morte, avvenuta il 17 aprile del 2014, esce “Ci vediamo in agosto” (Mondadori), l’ultimo romanzo inedito del premio Nobel per la letteratura. Chi ha amato i capolavori “Cent'anni di solitudine” e “L'amore ai tempi del colera” non potrà che gioire di questo nuovo, inatteso dono di Gabo, innegabilmente uno dei più grandi scrittori che il mondo abbia mai conosciuto. 
“Ci vediamo in agosto è il frutto del suo ultimo sforzo di continuare a creare contro ogni circostanza avversa. Il processo di scrittura è stato una gara tra il perfezionismo dell’artista ed il venir meno delle sue facoltà mentali”. Infatti una lenta, inesorabile perdita della memoria ha afflitto García Márquez nei suoi ultimi anni di vita. Questo suo ultimo libro forse "non è levigato come i suoi più grandi libri, ha alcuni intoppi e piccole contraddizioni ma rimangono la capacità d’invenzione, la poesia del linguaggio, la narrazione affascinante, la sua comprensione dell’essere umano" come raccontano i figli che spiegano di aver "deciso di anteporre il piacere dei suoi lettori a tutte le altre contraddizioni" quando hanno scelto di pubblicare questo inedito. Tema principale di questo libro, come di tutta l'opera di García Márquez, è l'amore in diverse sue sfaccettature.

In "Ci vediamo in agosto" c'è la stessa esplorazione di un desiderio che non si affievolisce con l'età che avevamo trovato anche nelle "Memorie delle mie puttane tristi". Quel desiderio, quella voglia di vivere, quella passione che sconfinano nella poesia.
La protagonista Ana Magdalena Bach ha 46 anni ed è sposata da 27 anni con Doménico Amarís, direttore d'orchestra.

Figlia di un musicista ha un figlio violoncellista ed una figlia che decide di prendere i voti e rifugiarsi in convento. C'è molta musica in questo romanzo.

Tanti i riferimenti tra le righe che viene quasi la voglia di ascoltarli quei brani di Debussy, Čajkovskij, Béla Bartók. Ogni anno, il 16 agosto, Ana Magdalena Bach raggiunge l’isola dei Caraibi dove è sepolta sua madre. Un rituale che si ripete sempre uguale a se stesso: il traghetto, un taxi sgangherato, un maestoso mazzo di gladioli e una notte in un hotel. Una volta all’anno la protagonista muta pelle, diviene un’altra donna "nuova e capace" e impara ad esplorare la propria sensualità e a trasformarla in arma di conquista. In quella notte, si concede ad un uomo sconosciuto incontrato in hotel, in un ristorante, in un bar. Una trasgressione che, una volta sdoganata, superato il rimorso, diventa dolce, irresistibile, irrinunciabile. Una volta l'anno, con la complicità di musica e gin, Ana Magdalena sfodera tutta la malizia di una donna consapevole delle sue potenzialità.

"Ci vediamo in agosto" è permeato dello stile inconfondibile ed unico di García Márquez.  È nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell’amore e dei rimpianti. C'è tutta la sua perfetta capacità descrittiva in queste righe con un'esplosione di colori, di odori, di atmosfere caraibiche che sembra quasi di essere lì, a passeggiare su quella laguna, tra stormi di aironi liberi. 

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