Un ricordo di Ada d’Adamo, la scrittrice abruzzese morta a Roma il primo aprile scorso, il giorno dopo che il suo primo libro di narrativa, “Come d’aria” (Eliott) era stato scelto tra i dodici candidati allo Strega. Scrittori, critici attori, operatori sociali, amici dalle 19 di oggi 8 maggio si alterneranno sul palco del Teatro Argentina. Una lettura integrale delle sue pagine affidata a Annalena Benini, Concita De Gregorio, Mattia Feltri, Chiara Gamberale, Lisa Ginzburg, Emio Greco, Mario Martone, Tiziana Panella, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Elena Stancanelli, Emanuele Trevi e altre voci.
“Proprio io, abituata a tenere sotto controllo la posizione di un mignolo, , mi ritrovavo alle prese con un corpo completamente fuori controllo, con scatti epilettici , una testa e una schiena incapaci di stare dritto”. Daria e Ada, la figlia e la madre. Una splendida bambina – Daria – nata con una grave malformazione che la farà soffrire dal primo giorno di vita, e la costringe a innumerevoli operazioni chirurgiche e a uno sviluppo psicofisico fortemente compromesso. Una “bambina” che, entrata nel suo diciottesimo anno d’età, non può camminare, non riesce a parlare, eppure miracolosamente, magicamente, comunica, ama ed è riamata.
Ed è la storia di una madre – Ada –, studiosa di danza, esperta di corpi e movimenti, costretta a confrontarsi con un corpo che non sa proprio coordinarsi, quello di sua figlia. Una donna che dal primo giorno di vita della figlia impara a prendersi cura di lei senz’altri strumenti se non il proprio amore e l’ostinazione di accudire e proteggere, poco o per nulla sostenuta da un’architettura sociale inadeguata. Ma intensamente aiutata e “portata” da un compagno, che, con la nascita della figlia e la sua malattia, ha rigenerato il suo rapporto sentimentale con la madre, sottoposto a molte difficoltà. È necessario raccontare il dolore per sottrarsi al suo dominio” Una madre che si scopre anche lei malata, con i giorni contati.
"Come d’aria" è proprio un racconto sul dolore , sulla malattia e sul senso di impotenza , moltiplicati dai sistemi sanitari ed educativi che non sanno prendersi cura della fragilità, incapaci di includere.
Per nulla pietoso e mai vittimistico , crudele e tenerissimo , con una radialità esatta e perturbante, irrorato da un vero stenografo dei sentimenti qual è la voce che scrive, lo straordinario racconto pulsa nella commozione del patire l’enigmatica natura della parola con cui ogni volta capita di interrogarsi intorno alle circostanze della vita, turbate dalla differenza del dolore. “C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne”: con queste parole Elena Stancanelli presenta allo Strega di quest’anno “Come d’aria” a cui intanto è stato assegnato il premio Flaiano speciale 2023.