«Troppe criticità al Dono Svizzero Regione e Asl intervengano»

«Troppe criticità al Dono Svizzero Regione e Asl intervengano»
di Sandro Gionti
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Lunedì 28 Marzo 2022, 11:40

La Comunità del Lazio meridionale e delle Isole Pontine ha inviato una nota al presidente e all'assessore alla Sanità della Regione Lazio, al direttore dell'Asl ed ai sindaci dei Comuni del Distretto Lt-5 per risolvere le numerose criticità ancora esistenti all'ospedale Dono Svizzero di Formia. Partendo dal Cup, dove ci sono ritardi, prenotazioni ripetute che producono notevoli difficoltà ai pazienti e al laboratorio analisi, i firmatari della nota sostengono che si rincorrono nomimaivi ed esami, mentre i pazienti sono costretti a fare file lunghissime che iniziano alle 6 del mattino, a digiuno, per effettuare i prelievi fino a mezzogiorno.


Tutto ha avuto inizio - aggiungono - dal cambio del sistema operativo, a fine dicembre 2021. Il laboratorio ha un organico insufficiente, ulteriormente ridotto rispetto al 2020: da 15 tecnici e un coordinatore si è passati a 9 tecnici più un coordinatore. Un tecnico andrà in quiescenza il 1° dicembre 2022 e il coordinatore il 1° aprile. Eppure Formia produce un'enorme mole di lavoro. A fronte degli 8 tecnici di Fondi che coprono la guardia H24, la ripartizione degli esami elaborati vede Formia con il 96,53%, mentre Fondi resta appena al 3,46%.

Anche i prelievi di Ponza e Ventotene sono trattati nel laboratorio del Dono Svizzero e così i medici rimasti sono sempre più oberati di lavoro, tant'è che rifiutano anche gli incentivi. Analoga situazione per il personale tecnico, sempre più impegnato con straordinari.


La soluzione non può essere l'ulteriore centralizzazione sul laboratorio di Latina, già sovraccaricato e con problemi di organico. Per quali ragioni non si indicono concorsi a tempo indeterminato? Presso l'ambulatorio di Diabetologia di Gaeta conclude la nota - non si effettuano più prenotazioni poiché è rimasto un solo medico. Da molti anni non esiste più la disciplina di Urologia che, seppure affidata ad un singolo specialista, tornava utile per interventi chirurgici e semplici consulenze in emergenza. Oggi un paziente affetto da colica renale, dopo un primo trattamento al Pronto Soccorso, viene portato per consulenza a Latina, un viaggio di 180 Km».

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