Attesa per le analisi
«Gli esiti delle indagini, compresi i risultati definitivi delle analisi condotte da Arpa Lazio, verranno divulgati non appena gli stessi porteranno a conclusioni certe» si legge nella nota del Comune che ha inoltre confermato che, a partire da oggi, saranno svolti ulteriori campionamenti e controlli da parte di Arpa Lazio per stabilire lo state delle acque. Resta quindi ancora da chiarire cosa abbia determinato l’intorpidimento delle acque e l’insorgere dell’olezzo. Il depuratore di Caterattino non presenta problematiche. AcquaLatina sta passando al setaccio tutte le sue condutture presenti lungo le sponde del lago di Paola. Inoltre il Comune ha deciso di verificare se esistono eventuali scarichi abusivi privati. Le chiuse di Caterattino continuano a rimanere semiaperte come nei giorni scorsi. «Aspetteremo il risultato delle analisi prima di pronunciarci – ha dichiarato il presidente dell’Ente Parco, Gaetano Benedetto – Il lago è sotto stretto controllo. Abbiamo chiesto ai carabinieri forestali di comunicarci ogni ulteriore modifica del bacino che dovessero riscontrare».
L'esperto propende per l'anossia
Intanto occorrerà attendere circa una settimana per conoscere gli esiti definitivi delle analisi compiute dall’Arpa Lazio sui campioni di acqua prelevati sul lago di Paola che potrebbero confermare la consueta problematica dell’anossia del lago. «Che si tratti di un fenomeno antico si ricava dalla lettura delle pubblicazioni dei biologi del Regio Laboratorio Centrale di Idrobiologia, Brunelli e Cannicci, i quali, prima ancora che venisse costruita Sabaudia, studiarono i problemi dell’inquinamento del lago indicando alcuni rimedi per rendere meno intensi e meno frequenti i fenomeni di anossia, e le conseguenti morie di pesce – commenta il geologo Nello Ialongo - La soluzione più radicale, indicata dagli esperti del Regio Laboratorio, era la rimozione del fango di fondo del lago, uno strato torboso, ricco di idrogeno solforato, privo di ossigeno e con salinità superiore a quella del mare, che con le alte temperature innesca fenomeni chimico-fisici che causano la totale perdita dell’ossigeno nelle acque lacustri».
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