Ragazzini pestati in piazza San Marco: aggressori denunciati, sono 13 giovanissimi

Ragazzini pestati in piazza San Marco: aggressori denunciati, sono 13 giovanissimi
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Martedì 18 Dicembre 2018, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 12:50
La Squadra Mobile di Latina in quindici giorni ha identificato e denunciato i responsabili del violento pestaggio di due ragazzini avvenuto la sera del primo dicembre in piazza San Marco. Sono tutti giovanissimi ma hanno agito con inaudita violenza ed è emerso che alcuni di loro hanno legami di parentela con esponenti dei clan rom del capoluogo pontino che si trovano in carcere per reati di criminalità organizzata.

Il capo della Squadra Mobile, Carmine Mosca, ha spiegato come lo scenario del pestaggio è stato ricostruito. «Le vittime hanno tentato invano di sottrarsi all'aggressione fisica». Tutto è cominciato nei pressi della farmacia di piazza San Marco, nel cuore di Latina. Era sabato sera. Un gruppo di giovanissimi stava chiacchierando e scherzando all'angolo della piazza quando una delle ragazzine è stata insultata pesantemente senza motivo da una banda numerosa. I ragazzi, «tutti studenti di scuola media e tutti sportivi» ci ha tenuto a chiarire Mosca, hanno ignorato i coetanei che volevano attaccare briga. ma non è bastato. Alcune ragazze sono state aggredite e prese per i capelli, poi l'intero gruppo che cercava di sfuggire all'assalto è stato bloccato sulla scalinata della Cattedrale. Tra le vittime due fratelli, due ragazzi di origini congolesi, coraggiosamente hanno preso le difese delle loro amiche. «Sono nati in Italia, sono cittadini italiani, sono italianissimi a tutti gli effetti ma sono stati insultati pesantemente con frasi inqualificabili di sfondo razzista» ha spiegato il vicequestore Mosca. E poi, prima uno e poi l'altro sono stati picchiati brutalmente. Uno, il più piccolo, è stato buttato a terra e preso a calci in testa, ha riportato un trauma cranico perdendo i sensi. All'altro è andata peggio: ha subito la frattura del naso e dello zigomo orbitale. «I quattro ragazzi autori materiali del pestaggio - ha spiegato la polizia - sono stati denunciati per lesioni aggravate alla Procura dei minori di Roma, mentre le tre ragazze che hanno aggredito le coetanee sono state deferite per percosse ma sono tutte non imputabili perché hanno tredici anni». 

Con un lavoro minuzioso gli investigatori della seconda sezione della Mobile hanno anche identificato sei dei venti ragazzi che hanno fatto da corona all'aggresdsione impedendo alle vittime di sottrarsi alla violenza. I sei che hanno tra i 14 e i 15 anni sono stati denunciati per violenza privata, «ma valuterà l'autorità giudiziaria se ricorrano gli estremi per contestare il concorso nell'aggressione». Le due vittime, portate al Goretti sono state giudicate guaribili con prognosi di 20 e 30 giorni. 

«Il questore Carmine Belfiore ci aveva chiesto di risolvere la vicenda nel più breve tempo possibile - ha spiegato Mosca - per evitare che potessero ripetersi episodi così gravi. Stiamo valutando se gli autori di questa aggressione siano responsabili anche di altri episodi avvenuti nelle settimane precedenti sempre in piazza San Marco. Tutti i ragazzi denunciati vivono in famiglie con situazioni di disagio, alcuni di loro hanno genitori con precedenti penali e alcuni hanno legami di parentela con famiglie rom legate alla criminalità organizzata e con esponenti che si trovano in carcere. Ora con la Procura dei minori e con i servizi sociali si valuterà come avviare percorsi di recupero di questi ragazzi»

Un altro aspetto preoccupante emerso da questa indagine è che piazza San Marco e più in generale il centro del capoluogo pontino sono ancora sprovvisti di un sistema di videosorveglianza adeguato. Al momento la prefettura ha disposto presidi fissi di controllo con polizia, carabinieri e vigili urbani il sabato sera, ma è chiaro che servono le telecamere. «In piazza San Marco c'è una sola telecamera e ormai non più orientabile. Questo ha complicato non poco le indagini» chiarisce il vicequestore Mosca. Alla luce di ciò il questore Carmine Belfiore e il prefetto Maria Rosa Trio si sono attivati con il Comune di Latina per implementare nel più breve tempo possibile il sistema di videosorveglianza almeno nel centro della città.
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