Ragazzo di 15 anni picchiato a scuola da un coetaneo a Latina, pugni al volto e calci: «Cosa stai facendo qui?»

Ieri è stato ascoltato in Questura. La denuncia è partita dall’ospedale, prognosi di 10 giorni

Su questo caso hanno indagatoù gli agenti della Mobile di Latina e i colleghi dei commissariati di Gaeta e di Fondi Sotto il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il capo della Mobile Giuseppe Pontecorvo
di Marco Cusumano
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Venerdì 12 Aprile 2024, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 10:22

Tutto è accaduto in pochi minuti, all’interno di una scuola superiore di Latina. Un ragazzo di 15 anni, al cambio dell’ora, esce dalla propria aula per andare a parlare con un suo amico che frequenta un’altra classe. Davanti alla porta cerca di individuare l’amico ma viene avvicinato da un altro ragazzino di quella classe: «Cosa stai facendo qui?». Il ragazzo gli risponde che sta cercando un amico. Nasce una discussione per motivi ancora da chiarire, ma ciò che accade dopo ha dell’incredibile. Il ragazzo viene aggredito con un pugno al volto, cade a terra e l’aggressore continua a picchiarlo senza fermarsi, come una furia.

Quindicenne picchiato, la ricostruzione

Secondo la ricostruzione, nessun docente è presente al momento del grave episodio.

Si sentono delle urla, altri ragazzi si avvicinano e qualcuno chiede aiuto. Il ragazzo aggredito sanguina ed è dolorante. Soltanto il giorno successivo viene accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti. A quanto emerso nessuno, al momento dell’aggressione, ha chiamato la polizia o i carabinieri. Ma il personale dell’ospedale, di fronte a un episodio così grave e alle parole riferite dalla vittima, invia subito una segnalazione all’autorità giudiziaria. Il quindicenne riporta diversi traumi al viso e alla testa, viene medicato al pronto soccorso del Goretti e dimesso con una prognosi di dieci giorni. Immediatamente, visto che si tratta di un’aggressione, i sanitari inviano una segnalazione e la Questura di Latina avvia gli accertamenti.

Ieri il ragazzo è stato convocato dagli investigatori che stanno ricostruendo con precisione l’esatta dinamica del grave episodio che, ancora una volta, coinvolge dei minorenni. Il pestaggio è avvenuto martedì mattina intorno alle 10 in una scuola superiore del capoluogo. Difficile stabilire con precisione le cause del diverbio o eventuali altri episodi precedenti che potrebbero essere collegati.

La versione della vittima

Secondo la versione della vittima, l’aggressore avrebbe avuto un atteggiamento ostile sin dall’inizio, quando il 15enne si è avvicinato alla sua classe per cercare l’amico. Lo avrebbe minacciato dicendo che per parlare con qualcuno “doveva chiedere la sua autorizzazione”, parole di sfida come spesso accade in situazioni di bullismo e aggressività tra adolescenti. Ma dalle parole è presto passato ai fatti, picchiando con energia il malcapitato, provocandogli diverse ferite al volto.

I genitori del ragazzo hanno successivamente avuto un incontro con il dirigente scolastico per avere chiarimenti su quanto accaduto all’interno dell’istituto e in pieno orario scolastico. Poi si sono rivolti a un avvocato che ieri ha accompagnato il 15enne in Questura per raccontare nel dettaglio quanto accaduto martedì mattina. Ora sarà la polizia a verificare i contorni della vicenda, probabilmente ascoltando l’autore dell’aggressione ed eventuali altri testimoni. Una segnalazione è stata inoltrata alla Garante regionale dell’Infanzia, Monica Sansoni, che si occupa anche di episodi di violenza in ambiente scolastico.

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