Armadietti pagati dalle famiglie, la replica della dirigente: «Il progetto è stato condiviso»

Alla Leonardo da Vinci è polemica sul contributo richiesto per acquistare il materiale

Armadietti pagati dalle famiglie, la replica della dirigente: «Il progetto è stato condiviso»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Novembre 2023, 12:45

La scuola media Leonardo da Vinci di Latina, travolta dalle polemiche dopo la scelta di far pagare le famiglie per l'acquisto degli armadietti necessari all'attività didattica degli alunni, difende la propria scelta e sottolinea di aver condiviso il progetto con le famiglie.

«La risposta dei genitori alla richiesta di acquisto degli armadietti - spiega la dirigente Eliana Assunta Valterio - è stata notevole: quasi il 90% dei genitori acquisterà l’armadietto. La cifra che gli stessi spenderanno è soltanto la metà del costo totale in quanto la scuola contribuirà al 50% della spesa di ogni armadietto. Si sottolinea, infine, che il nostro Istituto non ha mai chiesto contributi annuali volontari alle famiglie, a differenza della maggior parte delle altre scuole, ma ha sempre contato sulle proprie forze economiche e cercato collaborazione nelle forze attive del territorio per ottenere sponsorizzazioni finalizzate al miglioramento dell’Offerta Formativa della nostra scuola. Si ritiene, quindi, del tutto pretestuosa la polemica innescata da pochi genitori, non rappresentativi dell’intera comunità scolastica, riguardo la nostra mancanza di inclusività, fiore all’occhiello della Da Vinci Rodari. La nostra scuola è aperta al dialogo con l’intera comunità educante e ringrazia tutti coloro che da sempre hanno dimostrato fiducia nel nostro operato e che continueranno a farlo».

I genitori lamentano il fatto che alcuni alunni (quelli che non pagheranno i 24 euro richiesti) resteranno senza armadietti e si creerà una "disparità inaccettabile" anche per una questione di principio che va al di là della somma richiesta.

Inoltre si tratta di un acquisto e non di una caparra, come avviene da anni in altre scuole dove la somma viene poi restituita alla fine dell'anno.

La scuola va avanti con la decisione adottata e difende il progetto "Dada". «Nasce nell’anno scolastico 2019 – 2020 con delibera del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’istituto e si è fermato solo a causa della pandemia - spiega la dirigente - Il confronto con i genitori era partito già nel 2019, ottenendo l’approvazione degli stessi, nonché la loro piena fiducia nell’operato della scuola. Il confronto è poi ripreso lo scorso anno all’interno del Consiglio d’Istituto (dove è presente la componente genitori, regolarmente eletta) proprio per coinvolgere ancora di più tutti i genitori malgrado non fosse necessario, in quanto il progetto era stato già approvato e messo in atto. Inoltre è stato ampiamente illustrato durante i due Open Day tenutisi a dicembre 2022 e gennaio 2023. In quelle occasioni i genitori sono entrati nella scuola e hanno assistito ad attività laboratoriali dimostrative che hanno visto impegnati gli alunni dell’Istituto. Il progetto - continua la dirigente - è stato inserito nel Ptof nell’anno scolastico 2019 – 2020. E’ anche pubblicizzato, fin dal 2019, sul sito della scuola, con apposito banner fissato sulla home page. Il progetto non è stato portato avanti con “fretta”: l’allestimento dei laboratori è avvenuto durante l’estate e il primo giorno di scuola erano tutti pronti e fruibili dagli alunni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA