Una rotonda per Rossella Angelico, la sorella: «Ci è stato tolto tutto, ma Latina ci ha protetto»

Una rotonda per Rossella Angelico, la sorella: «Ci è stato tolto tutto, ma Latina ci ha protetto»
di Monica Forlivesi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Novembre 2019, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 08:21
C'è una frase incisa sul marmo davanti alla chiesa di San Matteo: Credo in un mondo migliore, Rossella. L'aveva scritta lei, su un foglietto, con i suoi 17 anni e la voglia di lottare per un mondo migliore: Rossella Angelico. Il suo impegno per la società e per il futuro è tutto in quei volantini sparsi accanto al suo motorino in quel maledetto sabato 9 novembre 1985, erano i volantini dell'assemblea studentesca. Perché Rossella era così: impegnata e attiva. Quella sera di ritorno a casa trovò la morte, uccisa da tre giovani perché si ribellò alla loro violenza. Sono passati 34 anni, ieri la commissione Toponomastica del Comune di Latina ha approvato all'unanimità - su proposta del sindaco Damiano Coletta - l'intitolazione della rotonda che si trova all'incrocio tra via del Lido e via Nascosa a Rossella Angelico. Tanti anni per onorare la memoria di una ragazza che ha perso la vita per resistere a una violenza, tanti anni in una terra già ferita dal sangue del martirio di Santa Maria Goretti e che ne conosce l'atrocità. Un lutto forse non ancora elaborato fino in fondo.

«Ho sempre pensato - dice Elisabetta Angelico, l'unica sorella di Rossella - che Latina mi aveva tolto tutto. La mia famiglia è stata devastata. Ma Latina ci ha onorato, si è stretta a noi con affetto e ci ha protetto». Non ha mai pensato che si sarebbe potuto fare prima, onorare la memoria di sua sorella? «Non ho mai pensato a questo, la mia famiglia ha vissuto il proprio dolore dentro la nostra casa, in modo riservato ma allo stesso tempo circondata dall'affetto di tante persone, persone care, amici, ma anche l'affetto di tanti concittadini che non conoscevamo personalmente». La mente di Elisabetta torna faticosamente al 1985: «Il giorno del funerale io ricordo una folla immensa, c'era tutta Latina con noi». E' una famiglia che non si è neppure costituita parte civile al processo: «Mio padre disse: Rossella non torna, non chiederemo nessun risarcimento per la sua vita. La pensavamo tutti così». Poi il ricordo di quel monumento nella chiesa di San Matteo: «Don Giuseppe - ricorda - trovò un pezzo di marmo bellissimo e ci fece incidere una frase scritta da mia sorella: Credo in un mondo migliore, Rossella». Riletta ora assume la forza di un messaggio, quasi di un testamento. Un messaggio ai giovani come lei, perché Rossella avrà 17 anni per sempre: un invito a sognare, un invito a fare, un invito all'impegno, quello bello, per costruire qualcosa di migliore. Per Rossella Angelico in quel momento era l'impegno nel movimento studentesco, i volantini, la partecipazione. Un messaggio da ricordare.

E ora a ricordarla ci sarà quella rotatoria, scelta dalla sua famiglia perché è vicino alla loro casa, la vederanno sempre. Ieri in commissione il voto all'unanimità, le parole della presidente Celina Mattei, dell'assessore Patrizia Ciccarelli che è intervenuta per conto del sindaco e ha ringraziato la commissione per aver accolto la richiesta del sindaco e per averlo fatto prima del 25 novembre, la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dei commissari, dei rappresentanti delle associazioni della città che rappresentano e difendono i diritti delle donne, ma anche del Forum giovani e dei Giovani democratici. Emozionati tutti, in particolare i consiglieri Fabio D'Achille e Maria Grazia Ciolfi, che conoscevano personalmente Rossella. «Sono felice e commossa - ha detto Ciolfi - è una giornata importante per la nostra città, per ricordare per sempre Rossella e affinché il suo ricordo, la testimonianza della sua grande forza morale e della sua strenua lotta contro una violenza sconcertante, diventi a Latina il simbolo, anche per le generazioni future, della lotta contro la violenza sulle donne. Il mio abbraccio e ringraziamento va alla sorella e cara amica Elisabetta, alla mamma Gianna e al papà Manfredo che non c'è più». Rossella Angelico non ha parlato, si è seduta tra il pubblico e ha ascoltato. «Non ce l'ho fatta, per noi è molto faticoso anche solo ascoltare, ma non voglio essere fraintesa, è faticoso per via del dolore, ma tutto questo affetto ci ha fatto tanto bene, ci ha sostenuto e ancora una volta protetto. Grazie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA