La scuola riapre e gli stabilimenti chiudono in anticipo, la destagionalizzazione è ancora un flop

La scuola riapre e gli stabilimenti chiudono in anticipo, la destagionalizzazione è ancora un flop
di Rita Cammarone
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Martedì 13 Settembre 2022, 11:24

Ieri, primo giorno di scuola, la campanella è suonata anche per parte degli operatori del lungomare di Latina. Numerosi gli stabilimenti che hanno anticipato la chiusura della stagione balneare 2022, nonostante l'ordinanza emessa dal Comune preveda una durata compresa tra il primo maggio e il 30 settembre e stabilisca che «le attività autorizzate devono iniziare improrogabilmente entro il primo giugno e terminare non prima del 15 settembre». Diverse le ragioni, tra cui quella della riapertura delle scuole. «Viviamo di un turismo locale ha spiegato Tullio Sorrentino, l'attore che insieme alla sua famiglia gestisce il Totem per cui quando riaprono le scuole, le famiglie non vengono più al mare». Un problema ricorrente, che quest'anno s'incrocia con la crisi e la lievitazione delle spese.

I COSTI
«I frigoriferi accesi a fronte di zero incassi spiega Andrea Calvani del Nausicaa quest'anno incideranno maggiormente. Anche i costi del personale, in questa situazione, non sono sostenibili». Ieri mattina, al Totem qualche ombrellone era ancora impiantato nella sabbia, mentre il bar in chiusura. «Stiamo smontando tutto ha spiegato Sorrentino ma è chiaro che se qualcuno viene per un caffè, glielo prepariamo». Tre file di ombrelloni anche sulla spiaggia dell'Amarylli, ma chiosco chiuso. Alcune attività hanno già sbarrato gli accessi. Al Nausicaa tutte le attrezzature sono state rimosse.

I concessionari sono tenuti in ogni caso a garantire il corrente mantenimento delle strutture in buone condizioni di manutenzione, efficienza, sicurezza e decoro per tutto il periodo di validità della concessione, conformemente agli obblighi assunti all'atto della sottoscrizione della stessa. Come è possibile anticipare la chiusura? «Per quanto mi riguarda ha spiegato Calvani ho fatto una comunicazione a mezzo pec alla Capitaneria di porto». Insomma, dopo tante battaglie per la destagionalizzazione, ieri mattina con un sole brillante e il cielo completamente terso, Latina Lido si è mostrata proiettata verso una chiusura anticipata. Assenze sono state notate anche in due su tre postazioni per il servizio di salvataggio.

LA DESTAGIONALIZZAZIONE
Sulla Marina di Latina la stagione turistica si è ristretta anziché allargata. «La destagionalizzazione va sostenuta da politiche di promozione turistica che a Latina sono praticamente inesistenti - ha commentato Sorrentino Faccio l'attore e giro l'Italia in largo e in lungo e posso assicurare che in pochi sanno che a Latina c'è il mare, nonostante la Bandiera blu.

Chi viene in spiaggia da noi sono quelli di Latina o al massimo dai comuni limitrofi. Non ci sono turisti che in estate o a settembre vengono in vacanza da queste parti. Inoltre, mantenere aperte le attività anche in inverno significa rendere più stabili le strutture. Occorre fare investimenti, ma non possiamo perché abbiamo l'incognita dei bandi per le assegnazioni. Fino a due anni fa eravamo pronti, con la legge che ci avrebbe consentito il mantenimento delle concessioni fino al 2032. Poi sappiamo come è andata a finire. Ora possiamo solo sperare che partecipando ai bandi possiamo vincerli. Ma prima che ciò avvenga, ulteriori investimenti non ne facciamo».

Calvani, che oltre a togliere gli ombrelloni ha già chiuso anche il chiosco, ha spiegato che resistere in inverno con strutture di legno e teli è tosta. «Già in estate quando cadono due gocce assistiamo al fuggi fuggi perché non abbiamo un minimo di copertura, figuriamoci in inverno. In futuro? Molto dipenderà dal Piano di utilizzazione degli arenili. Cosa prevede? Mi auguro che sia stato predisposto nel migliore dei modi, perché poi chiunque sarà vincitore dei bandi potrebbe avere serie difficoltà».

L'impennata dei costi energetici e l'aumento dei prezzi delle materie prime in questi mesi estivi hanno inciso profondamente sui bilanci degli operatori balneari. Eppure, accanto a chi ha chiuso anticipatamente c'è anche chi resiste. «Anche grazie a noi ha affermato Calvani che chiudendo lasciamo che le poche presenze si concentrino sulle attività rimaste ancora aperte, cosicché possano ammortizzare i costi per questo ultimo scampolo di stagione. E' un modo, pure questo, per ridurre i consumi di energia elettrica».

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