Inchiesta Karibu e Aid, in Procura nasce un pool

Inchiesta Karibu e Aid, in Procura nasce un pool
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 26 Novembre 2022, 09:43

Un pool di magistrati per indagare sulle cooperative riconducibili alla moglie e alla suocera di Aboubakar Soumahoro. E' stato deciso ieri mattina in Procura al termine di una riunione guidata dal capo dell'ufficio, il procuratore Giuseppe De Falco.
Le indagini sono state delegate ai militari della Guardia di Finanza e in particolare al Nucelo economico finanziario di Latina, guidato dal colonnello Angelo Andreozzi. I due magistrati a cui sono state affidati i fascicoli sono i sostituti procurtatori Giuseppe Miliano e Andrea D'Angeli. Sono tanti i filioni di indagine su cui la Procura e la Finanza hanno acceso i riflettori. Il primo caso è in realtà datato. Una inchiesta aperta nel 2019 che ha avuto nuovo impulso nelle ultime settimane e che, a quanto risulta, è in fase avanzatissima. All'epoca fu aperta per presunti reati fiscali contestati ai responsabili della cooperativa Karibu, ma che si è poi ampliata ad altri versanti. Gli altri fascicoli assegnati dal procuratore ai due magistrati sono recenti e sono nati dalle denunce presentate in procura dal sindacalista della Uiltucs Gianfranco Cartisano e da alcuni dipendenti della cooperativa Karibu e del consorzio Aid oltre che da alcuni ospiti. Anche in queste nuove indagini si va da ipotesi di rilievo fiscale, alla condizione in cui venivano tenuti gli ospiti delle cooperative che in provincia da anni gestiscono alcuni Centri di accoglienza straordinaria nell'ambito dei progetti varati dal ministero dell'interno e coordinati dalle prefetture nell'ambito dell'accoglienza di migranti e richiedenti asilo.

Toccherà ai finanzieri comprendere cosa sia accaduto in questi anni. Le due cooperative - riconducibili alla famiglia di Marie Therese Mukamitsindo, madre di Liliane Murekatete che a sua volta è la moglie del parlamentare Aboubakar Soumahoro - hanno fatto la parte del leone in tutti i bandi presentati sia a livello locale, sia regionale, sia nazionale. In quello presentato dalla Regione Lazio per l'accoglienza dei profughi ucraini tra le le quattro cooperative incaricate in provincia di Latina le troviamo entrambe, ciascuna con contributi che sfiorano i 300 mila euro. Un vorticoso giro di affidamenti, trasferimenti di fondi, rendicontazioni, fatture ai fornitori.
Ci sono enti, come il Comune di Monte San Biagio che hanno contestato alle coperative la rendicontazione a valle degli affidamenti e ci sono anche fornitori e professionisti che aspettano il pagamento delle fatture. E poi i lavoratori. «Martedì ha raccontato Cartisano abbiamo ottenuto la rateizzazione per una lavoratrice della Karibu che vantava un credito di 8 mila euro di stipendi. Per altri tre lavoratori ci siamo aggiornati a fine novembre».
Sarà necessario anche comprendere se sono stati pagati tutti i contributi previdenziali e le tasse, perché è vero che le cooperative sociali godono di agevolazioni, ma hanno comunque degli impegni da assolvere. E a questo proposito bisognerà comprendere se erano in regola con il Durc - il documento unico di regolarità contributiva - che è obbligatorio presentare per poter lavorare con gli enti pubblici. Dal bilancio 2021 risulta che c'erano dei debiti con l'erario (106 mila euro) e debiti tributari per un milione. Tutte cose su cui la Finanza sta scavando, anche per comprendere il crollo del fatturato della Karibu e la contestuale ascesa del consorzio.
 

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