Gli avvocati si riprendono la Giustizia Riparativa, accolto il ricorso contro le limitazioni

Al Tar si erano rivolti gli Ordini professionali e l'avvocato Pasquale Lattari

L'avvocato Pasquale Lattari
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 11:57

Un avvocato pontino, Pasquale Lattari, è tra i protagonisti di una battaglia legale che ha permesso di inserire importanti modifiche nell'ambito della normativa sulla giustizia riparativa. Insieme al collega Roberto Paolo De Vito, all'Unione degli Ordini forensi del Lazio e agli ordini degli avvocati di Roma, Civitavecchia, Latina, Tivoli, Velletri e Viterbo, Lattari aveva depositato un ricorso al Tar contro il decreto del 9 giugno 2023, relativo all'Istituzione presso il Ministero della Giustizia dell’elenco dei mediatori esperti in giustizia riparativa, nella parte in cui veniva impedito ai mediatori civili, in possesso dei requisiti, di aspirare a ottenere l'abilitazione anche per la mediazione penale e la previsione dell'incompatibilità distrettuale, anziché circondariale, dei mediatori penali con l'esercizio della professione forense.

Un'iniziativa che ha avuto un risultato importante: la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 15-1-24 del decreto del ministro della Giustizia, di concerto con quello del Lavoro e delle Politiche Sociali e con quello dell'Università e della Ricerca, di modifica dei requisiti soggettivi di inserimento nell'elenco e delle cause di incompatibilità con l'esercizio dell'attività di mediatore esperto in giustizia riparativa (nonché il termine di presentazione della domanda di iscrizione all'elenco).

In pratica sono state accolte in pieno tutte le censure avanzate dinanzi al Tar di Roma. In particolare sono state eliminate le incompatibilità allo svolgimento nell'intero territorio regionale (distretto di Corte di Appello) e anche la possibilità - prima vietata - di svolgere anche l'attività di mediatore familiare e civile. 

L'ESPERIENZA DI LATINA

Latina è all'avanguardia in tema di giustizia riparativa. Dal 2003 è attivo un Centro di giustizia riparativa (primo nel Lazio e tra i primi in Italia che attualmente gestisce il Centro di Giustizia riparativa e mediazione penale minorile) nel quale operano diversi avvocati, il cui responsabile è proprio l'avvocato Pasquale Lattari.

"La modifica del ministero - commenta Lattari - delle incompatibilità previste nel precedente decreto per gli avvocati mediatori in giustizia riparativa non è usuale.

E' avvenuta a seguito del ricorso proposto da tutti gli Ordini degli avvocati presenti nel Lazio, insieme all'Unione degli ordini Forensi che li rappresenta. Nel ricorso siamo stati presenti oltre a me il collega Roberto Paolo De Vito, avvocati in possesso dei requisiti per l'iscrizione nell'elenco ministeriale. Pratichiamo la mediazione penale nell'Ufficio di Giustizia riparativa, primo nel Lazio e tra i primi in Italia, presente nel nostro territorio pontino all'interno del Consultorio familiare della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno; l'esperienza acquisita ci ha consentito anche l'attenzione alla regolamentazione ministeriale sulla giustizia riparativa che sta attuando la riforma Cartabia. Con diverse interlocuzioni circa le gravi illegittimità abbiamo sensibilizzato ed evidenziato le criticità e così avviato il ricorso. L'aspetto rilevante è che è stata rimossa l'incompatibilità per avvocati - all'interno dell'intero distretto di corte di appello - che rendeva de facto impraticabile per i legali l'attività di mediatore in giustizia riparativa. Ora la giustizia riparativa scopre un campo aperto di competenza e di attività: i giovani avvocati – in particolare - che vedono prospettive proficue di realizzazione nell’attività di mediatore esperto in giustizia riparativa ben possono coltivare ed attivare fruttuosamente le loro aspirazioni. E non solo l'azione è a beneficio dell'intera collettività che può beneficiare di un servizio di giustizia riparativa e di prossimità trovando spazio di ascolto ed accoglienza, specie per le vittime di reato".

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