Porte chiuse da marzo, nessun contagio nella comunità di Cisterna: gli ospiti hanno da 89 a 99 anni

Porte chiuse da marzo, nessun contagio nella comunità di Cisterna: gli ospiti hanno da 89 a 99 anni
di Claudia Paoletti
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Venerdì 8 Maggio 2020, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:34
Porte chiuse ai congiunti ancor prima del decreto Italia. Nessun contatto con nessuno da inizio marzo, un isolamento che durerà fino all’estate per evitare ogni rischio. Misure estreme ma efficaci quelle adottate dalla comunità alloggio per anziani “La Fenice” alla periferia di Cisterna. Una struttura che accoglie oggi 11 anziani, dagli 89 ai 99 anni, tutti in ottima salute. «Rispetto alle Rsa siamo dei privilegiati – racconta Federica, 57 anni, titolare della struttura di via Reynolds – perché i nostri assistiti sono molti di meno. Ciò nonostante, quando a fine febbraio iniziavamo a conoscere il Covid-19 e a capirne la pericolosità, abbiamo informato i parenti delle misure che avremmo preso per proteggere la loro e la nostra salute». E così, prima ancora del decreto Italia, la residenza per anziani ha chiuso le porte a tutti. I fornitori delle bombole di ossigeno si fermano fuori dai cancelli per lasciare le attrezzature; i farmaci non vengono più portati dai famigliari ma acquistati dai responsabili della casa. Ingresso vietato anche ai volontari delle tre associazioni, tra cui i clown, che trascorrevano parte della giornata a “giocare” con i nonni.

«Una scelta drastica ma vincente – continua la titolare – finora non sono servite nemmeno le visite mediche». Le festività in questo periodo non fanno eccezione. I contatti con i famigliari avvengono comunque con foto e videochiamate sugli smartphone. «Non è facile per nessuno – continua Federica – né per i congiunti dei nostri assistiti, ai quali abbiamo severamente vietato ogni contatto, né per noi che dobbiamo provvedere a tutto, dai medicinali alla spesa, una volta a settimana, e se qualcosa manca dobbiamo uscire di nuovo. È una catena macchinosa di spostamenti con la quale non eravamo mai stati messi alla prova. Abbiamo penato agli inizi per gli approvvigionamenti dei dispositivi di protezione, non riuscivamo a trovare le mascherine per i nostri operatori socio sanitari, quindi le abbiamo ordinate ad una sartoria di Cisterna che ce le ha cucite su richiesta». Gli unici autorizzati negli spostamenti sono appunto i dipendenti della casa alloggio, ai quali ogni giorno, prima dell’inizio di ogni turno viene misurata la temperatura con il termoscanner. Pochi giorni fa, ad uno degli operatori è stata rilevata una temperatura di poco superiore ai 37 gradi. Immediato l’avviso alla Asl, e in via precauzionale sono stati effettuati dei test sierologici per tutti, risultati negativi, ancor prima dell’esito del tampone al dipendente, anch’esso negativo. «Questo virus non lo conosciamo e la precauzione non è mai troppa – conclude Federica – regole rigide ma vincenti, siamo tutti in ottima salute. I famigliari hanno compreso e assecondato le nostre decisioni. Per noi non esiste la Fase 2. La chiusura durerà almeno fino all’estate, con la bella stagione, quando i famigliari potranno incontrare i loro congiunti, uno per volta, a debita distanza e con le mascherine, nel nostro giardino di pertinenza, fino a quando non saremo davvero sicuri di poter tornare alla normalità».
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