«Una scelta drastica ma vincente – continua la titolare – finora non sono servite nemmeno le visite mediche». Le festività in questo periodo non fanno eccezione. I contatti con i famigliari avvengono comunque con foto e videochiamate sugli smartphone. «Non è facile per nessuno – continua Federica – né per i congiunti dei nostri assistiti, ai quali abbiamo severamente vietato ogni contatto, né per noi che dobbiamo provvedere a tutto, dai medicinali alla spesa, una volta a settimana, e se qualcosa manca dobbiamo uscire di nuovo. È una catena macchinosa di spostamenti con la quale non eravamo mai stati messi alla prova. Abbiamo penato agli inizi per gli approvvigionamenti dei dispositivi di protezione, non riuscivamo a trovare le mascherine per i nostri operatori socio sanitari, quindi le abbiamo ordinate ad una sartoria di Cisterna che ce le ha cucite su richiesta». Gli unici autorizzati negli spostamenti sono appunto i dipendenti della casa alloggio, ai quali ogni giorno, prima dell’inizio di ogni turno viene misurata la temperatura con il termoscanner. Pochi giorni fa, ad uno degli operatori è stata rilevata una temperatura di poco superiore ai 37 gradi. Immediato l’avviso alla Asl, e in via precauzionale sono stati effettuati dei test sierologici per tutti, risultati negativi, ancor prima dell’esito del tampone al dipendente, anch’esso negativo. «Questo virus non lo conosciamo e la precauzione non è mai troppa – conclude Federica – regole rigide ma vincenti, siamo tutti in ottima salute. I famigliari hanno compreso e assecondato le nostre decisioni. Per noi non esiste la Fase 2. La chiusura durerà almeno fino all’estate, con la bella stagione, quando i famigliari potranno incontrare i loro congiunti, uno per volta, a debita distanza e con le mascherine, nel nostro giardino di pertinenza, fino a quando non saremo davvero sicuri di poter tornare alla normalità».
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