È morta Vera Michelin Salomon, la partigiana della Resistenza romana deportata nei campi nazisti

È morta Vera Michelin Salomon, la partigiana della Resistenza romana deportata nei campi nazisti
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Lunedì 28 Ottobre 2019, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 14:46

È morta Vera Michelin Salomon, partigiana combattente della Resistenza romana processata e deportata in Germania dalle Ss. Si è spenta all'ospedale di Lucca, all'età di 96 anni. Era presidente onoraria dell'Aned, l'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti. Vera Michelin Salomon era iscritta alla sezione di Empoli (Firenze) dell'Aned da quando si era trasferita da Roma a Lucca. Caduta in casa, l'ex partigiana era stata ricoverata per la frattura di un femore e operata d'urgenza. Successivamente le sue condizioni si sono rapidamente aggravate fino a condurla alla morte ieri. Vera Michelin Salomon, nata a Carema (Torino) il 4 novembre 1923, fu arrestata a Roma da studentessa nel corso della Resistenza il 14 febbraio 1944 per la sua attività di propaganda tra i giovani contro il fascismo e contro l'occupazione nazista: fu incarcerata in via Tasso e poi a Regina Coeli. Processata e condannata dalle Ss a tre anni di carcere duro da scontarsi in Germania, passò una notte nel Lager di Dachau il 24 aprile 1944 prima di essere trasferita in vari penitenziari. Fu liberata dagli Alleati solo un anno dopo, alla fine della guerra nel carcere di Aichach. Presidente della sezione romana dell'Aned per diversi anni, dal marzo 2016 era presidente onoraria.

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Vera Michelin Salomon, ha ricordato il Comune di Empoli che ha dato la notizia della scomparsa, ha partecipato a molti incontri nelle scuole empolesi, parlando con gli studenti e raccontando la sua esperienza di deportata. Era a Empoli, al Palazzo delle Esposizioni, quando il 18 gennaio 2018 il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, ricevette dalle mani del ministro dell'Interno Marco Minniti la Medaglia d'Oro al Merito Civile per la Resistenza conferita alla Città di Empoli dalla Presidenza della Reppubblica Italiana. «Ci lascia anche Vera. Dopo Dario Del Sordo, qualche giorno fa, dopo Ugo Morchi a maggio, dopo Silvano Sarti e Gianfranco Carboncini, la Memoria della lotta di Liberazione perde un'altra colonna fondamentale - ha detto il sindaco Brenda Barnini - Come tutti gli altri che se ne sono andati in questi ultimi mesi, Vera rappresentava la passione per la libertà, era lei stessa testimonianza. E il fatto che avesse vissuto quel terrore e quella sofferenza con la sensibilità di donna la rendeva ancora più comunicativa ed efficace nel raccontare la sua esperienza
».


«Ho avuto la possibilità di ascoltare le sue parole e tutta l'energia che metteva nel trasmettere ai nostri ragazzi la brutalità del male e l'odio per l'indifferenza. Adesso ancora di più tocca a noi andare avanti e difendere libertà e giustizia. Un altro pezzo della storia della democrazia italiana se ne va, chi resta deve ancora di più raccogliere la sua testimonianza e farsene portavoce». « Vera era un punto di riferimento per tutti noi. Più volte è venuta da noi ad Empoli - ha raccontato Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli e fino a qualche mese presidente della Sezione Aned locale -. Era con noi nel momento della consegna della Medaglia d'Oro al Merito Civile ed era con noi in occasione di numerosi incontri nelle scuole. La sua è una storia di coraggio, di scelte nette che la portarono ad essere partigiana e che gli causarono la deportazione. Vera ha sempre creduto nel valore del racconto e della testimonianza trasmettendo una particolare dolcezza mista a una caratteristica determinazione. Rimarrà nella nostra testa e nel nostro cuore». Lascia la figlia Chiara e la famiglia alla quale è arrivato «il cordoglio di tutta l'amministrazione comunale di Empoli».
 

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