Danish Hansnain, zio di Saman Abbas e imputato nel processo sull'omicidio della nipote 18enne, continua a sostenere di non aver ucciso la ragazza ed ha reso dichiarazioni spontanee aiutato da un interprete.«Quel giorno (il 29 aprile, ndr) era brutto tempo e per otto delle numerosissime serre la chiusura andava fatta manualmente. I teli alzati potevano essere spostati soltanto, oltre che con la carrucola, con quella sorta di piede di porco».
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La testimonianza
«Si era dubitato che i tre strumenti che il mio assistito e gli altri due imputati (cugini di Saman, ndr) avevano in mano, due pale e un altro definito piede di porco, potessero servire a svolgere attività lavorativa - spiega a margine dell'udienza il difensore dello zio della vittima, l'avvocato Liborio Cataliotti - Danish ha spiegato come invece tutti gli attrezzi, compreso l'ultimo, fossero utili al loro impiego.
Continua l'avvocato: «Dalla mia prospettiva continuo ad avere dubbi sulla fedeltà dell'orario memorizzato dalle telecamere: è impossibile che in un'ora e venti da casa di Abbas sia stato effettuato un viaggio che in quell'arco temporale abbia portato un'Opel Zafira con 4 persone e decine di kg di bagaglio al gate 14 di Milano Malpensa. L'unico parametro certo è l'orario dell'aeroporto che indica nelle undici e ventuno il momento della presenza dei genitori di Saman. Ci sono due possibilità: che sia sbagliato l'orario delle telecamere dell'aeroporto, ma questo lo escludo, e che sia sbagliato l'orario delle telecamere 'Le Vallì. Se ciò fosse, la ricostruzione del fatto va totalmente rivista».
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