Runner morto in Trentino, sarebbe stato ucciso «da un orso». Andrea Papi aveva 25 anni. Gli abitanti della zona: «Sì, è stato quell'animale»

Andrea Papi è stato trovato morto in un bosco della val di Sole

Runner morto in Trentino: forse è stato ucciso « da un animale selvatico»
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Giovedì 6 Aprile 2023, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 08:44

Orrore in Trentino. È stato trovato morto in un bosco della val di Sole, forse ucciso da un animale selvatico, il runner che ieri pomeriggio non ha fatto rientro a casa. Sono in corso accertamenti a Caldes dove nella notte il corpo dell'uomo è stato trovato. I carabinieri, la scientifica e le autorità investigative stanno effettuando i rilievi, operazione che sta coinvolgendo anche i forestali della Provincia. Sul corpo del runner è stata disposta l'autopsia dall'autorità giudiziaria per accertare le cause della morte. Le indagini, condotte dai carabinieri, sono coordinate dalla procura di Trento. Se l'esame autoptico dovesse confermare l'aggressione dall'orso, verrà prelevato il dna per capire se l'animale sia lo stesso che, giusto un mese fa, aggredì un 40enne che stava passeggiando con il cane nella stessa zona.

Runner morto, cosa è successo

 

Aveva 26 anni Andrea Papi, questo il nome del runner morto. Sul corpo del giovane - apprende l'Ansa - sono state trovate diverse ferite. La morte è avvenuta a causa dell'aggressione di un orsoGli abitanti di Caldes in val di Sole, danno per scontata l'aggressione da parte «di quell'animale». Da tempo si parla di avvistamenti in zona. Solo un mese fa l'aggressione in valle di Rabbi di un escursionista da parte dell'esemplare Mj5. «Vi sono state aggressioni ad animali di allevamento nell'ultimo mese, tra cui una pecora sbranata a margine dell'abitato di Caldes lo scorso 19 marzo», raccontano in paese ai cronisti. «Ci sono state diverse aggressioni nella zona. Bisognava solo attendere la morte di una persona», questo il commento amaro.

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Tra le ipotesi al vaglio infatti anche quella legata all'aggressione da parte di un animale selvatico.

Sul posto si è recato anche il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti assieme al dirigente della protezione civile Raffaele De Col.

L'ALLARME DELLA COMPAGNA

L'uomo è uscito di casa nel pomeriggio per un'abituale sessione di allentamento, dirigendosi sopra l'abitato di Caldes. Il mancato rientro a casa ha messo in allarme la compagna, che ha segnalato l'accaduto alle forze dell'ordine. Le ricerche sono iniziate nella serata di ieri da parte dei carabinieri della compagnia di Cles, con le unità cinofile, e i vigili del fuoco volontari della zona. Nella notte la scoperta del corpo grazie ai cani molecolari. Attualmente sono in corso i rilievi della scientifica, mentre il personale del Corpo forestale del Trentino è sul posto in attesa di indicazioni da parte degli investigatori. Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, sta incontrando i sindaci della val di Sole e gli esponenti della Comunità di valle.

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L'ORSO

Un mese fa un orso aveva aggredito un escursionista nei pressi di malga Mandriole, in val di Rabbi, che si trova a pochi chilometri di distanza da Cades, dove la scorsa notte è stato trovato morto il runner 26enne. La val di Rabbi è una laterale della val di Sole. Scientifica e medico legale devono ancora stabilire il tipo di animale che ha ucciso il giovane. Il 5 marzo, Alessandro Cicolini di 39 anni, era in montagna con il cane, quando l'orso quando è stato attaccato improvvisamente da un orso che l'ha ferito al braccio e alla testa. L'escursionista era comunque riuscito mettersi in salvo e a chiedere aiuto. Il plantigrado, denominato MJ5, un maschio di 18 anni, è stato poi identificato grazie alle tracce organiche e il 10 marzo il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha ordinato la sua cattura e l'abbattimento che però, per il momento, non è ancora avvenuto. Le associazioni animaliste hanno protestato contro il provvedimento.

 

LE REAZIONI

«In questo momento sono in corso accertamenti a Caldes, dove il cadavere di un uomo - sembrerebbe un giovane ragazzo scomparso ieri pomeriggio dopo essere uscito per una corsa - è stato rinvenuto presso la località conosciuta come sesta curva, dove pare sia stato aggredito da un animale selvatico (probabilmente un grande carnivoro). Secondo i primi rilievi, sembrerebbe che il giovane sia stato aggredito sulla strada, trascinato nel bosco e, una volta lì, sventrato». Così Claudio Cia, capogruppo di Fdi in Consiglio nella Provincia autonoma di Trento. «Fatto questo che, se verificato, rappresenterebbe un dettaglio agghiacciante. Dispiace, in queste occasioni, ribadire come il sottoscritto sia stato facile premonitore di un avvenimento condizionato dall'impossibilità - dovuta al bisticcio di competenze tra Stato e Provincia autonoma di Trento - di gestire il problema della convivenza dell'uomo con i grandi carnivori in un piccolo territorio di montagna come il nostro. All'inizio di marzo, a seguito dell'aggressione avvenuta a Rabbi, sulla mia pagina Facebook scrivevo: Questo succede perché è prevalsa la linea irrazionale dei fondamentalisti, quella di chi pensa che l'orso valga più dell'essere umano e che pertanto sono disposti a vedere un uomo morto. Oggi, che ci troviamo a piangere la scomparsa di una persona, mentre ci stringiamo alla famiglia del ragazzo, pensiamo a questi progetti che da opportunità, sono inevitabilmente divenuti una problematica» , conclude Cia.

100 ORSI

Con il forte incremento della popolazione che ha portato al monitoraggio della presenza di circa 100 orsi in Trentino occorre garantire la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti. È quanto afferma la Coldiretti. Negli ultimi anni, sottolinea la Coldiretti, secondo l'ultimo rapporto elaborato dal settore grandi carnivori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento, si è registrato un incremento della presenza di orsi fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia, Il caso del runner rappresenta la punta dell'iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio, denuncia Coldiretti, è ormai al limite considerato che in Trentino in circolazione ci sono anche 26 branchi di lupi o ibridi (erano 17 nel 2020) con intrusioni nelle aziende e allevamenti. Sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio non solo per l'incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall'agricoltura al turismo.

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