Migranti nel Lazio, oltre tremila hanno usufruito dei servizi di integrazione linguistica e formazione lavorativa

Migranti nel Lazio, oltre tremila hanno usufruito dei servizi di integrazione linguistica e formazione lavorativa
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Giovedì 13 Dicembre 2018, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 19:38
«Il Lazio è la seconda regione italiana per numero di residenti stranieri, un fenomeno che rende la società in cui viviamo sempre più multietnica, multiculturale e sempre più complessa. Per questo motivo, la Regione Lazio ha deciso di promuovere un percorso di incontro, di ascolto reciproco, di condivisione e di integrazione, con l’obiettivo di rendere la nostra società più inclusiva e partecipativa trasformando così la complessità in ricchezza. Il progetto IPoCAD (Integrare Politiche, servizi e iniziative per Coinvolgere Attori e Destinatari, nell’ambito del FAMI, il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) ha rappresentato l’occasione per unire in un solo programma gli Assessorati al Lavoro, all’Istruzione e Formazione e alle Politiche sociali». Apre così la presentazione a firma di Claudio Di Berardino - Assessore al Lavoro e nuovi diritti della Regione Lazio sul Libro Agenda 2019 che raccoglie parte dei contributi realizzati dagli studenti di diversi istituti scolastici della Regione Lazio nell’ambito del progetto IPoCAD.

Sono stati 3.282 nel Lazio i cittadini di paesi terzi, con una provenienza prevalentemente di nazionalità africana (43,8%) seguita da quella asiatica (35,0%), che hanno usufruito di servizi che vanno dalla formazione linguistica, all'orientamento al lavoro e sostegno all'occupabilità, dal supporto legale alla mediazione culturale, nell'ambito del progetto IPoCAD, i cui risultati sono stati presentati a Roma nell'incontro «Welfare, Integrazione e Lavoro» all'Auditorium Seraphicum a cui hanno partecipato circa 600 persone, tra interventi istituzionali, migranti, mediatori, rappresentanti di istituti scolastici e associazioni.

I destinatari del progetto sono stati per 67,3% di sesso maschile contro i 32,7% di sesso femminile. Il 29,2% dei beneficiari raggiunti appartiene a un target vulnerabile: minore d'età (65,3%), minore straniero non accompagnato (10,2%), analfabetismo (6,0%) e essere genitore single con figli a seguito (3,8%). La prima «azione» del progetto è stata la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali, anche attraverso azioni di contrasto alla dispersione scolastica. Sono stati così coinvolti 23 istituti scolastici di istruzione primaria e secondaria distribuiti su tutto il territorio del Lazio e che hanno operato in una logica di rete realizzando 195 percorsi formativi: il 66,7% per il rafforzamento della lingua italiana; il 12,8% per il recupero della dispersione e dell'abbandono scolastico; il 9,2% per la valorizzazione dell'identità culturale e il 6,7% per il sostegno del percorso scolastico.

È stato organizzata una formazione specifica per 124 operatori e sono stati attivati 23 'One-Stop-Shop' ovvero servizi di primo accesso in grado di dare informazioni sull'intera rete territoriale, orientando i cittadini stranieri verso i servizi più appropriati. È stato anche creato un database per gli operatori per mettere in rete i servizi per l'integrazione dei migranti e il portale ipocad.it dove operatori e migranti trovano opportunità, risposte e progetti per le loro esigenze.
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