Messina Denaro, i festini hard con donne e cocaina. Il testimone: «Come nel film Eyes Wide Shut»

Il racconto di Ismaele La Vardera: «Ho parlato con il testimone e denunciato tutto ai Ros»

Messina Denaro, testimonianza choc a Le Iene: «Sono stato a un festino con il boss, forze dell'ordine e un famoso politico»
di Riccardo Lo Verso
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Lunedì 30 Gennaio 2023, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 09:08

Amanti, parrucche da donna e ora pure i festini a base di sesso e cocaina. La recente storia della latitanza di Matteo Messina Denaro assume, giorno dopo, contorni hard. E dal passato rispunta la solita donna, quella Maria Mesi con cui il padrino alla fine degli anni Novanta ha avuto una relazione sentimentale. E ora salta fuori l’ultimo colpo di scena: pochi giorni dopo l’arresto di Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio, un testimone ha deciso di confidare il suo segreto. Non agli investigatori, ma all’ex inviato de “Le Iene” Ismaele La Vardera, ora deputato regionale e vicepresidente della commissione antimafia del parlamentino siciliano. Come nella pellicola Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, esponenti della borghesia, rappresentanti delle forze dell’ordine, medici, avvocati e persino un politico si sarebbero dati appuntamento in una villa della provincia di Palermo. Due anni fa, poco dopo la fine delle restrizioni Covid, tra gli ospiti c’era pure Matteo Messina Denaro. 

Maria Mesi, indagata l'ex amante di Messina Denaro: così favorì la latitanza del boss

IL PARTY

Il testimone si dice certo, come è accaduto a tanti altri, di averlo riconosciuto dopo avere visto la foto sui giornali.

Si faceva chiamare Andrea e aveva ferite post-operatorie. Inevitabile l’associazione con Andrea Bonafede, l’uomo che ha prestato l’identità al latitante, e agli interventi chirurgici subiti dal padrino. I telefoni si lasciavano all’ingresso della villa. Si veniva addirittura perquisiti per scovare i trasgressori. Troppo alto il rischio che qualcuno violasse con uno scatto la segretezza di quel luogo di perdizione. La serata iniziava mangiando ostriche e bevendo champagne. Dopo mezzanotte l’atmosfera diventava hot. Arrivavano le escort, ma solo «ragazze di lusso», per intrattenere gli ospiti. Il testimone ne ha parlato con La Vardera, che prima ha denunciato la vicenda ai carabinieri del Ros e poi ha condiviso il contenuto del colloquio con i suoi ex colleghi della trasmissione di Italia 1 che manderà un servizio nella puntata di stasera. «Purtroppo, ho molta paura, non mi fido di nessuno. Tu ti fideresti se allo stesso tavolo vedi persone che potrebbero rappresentare la legge insieme a Matteo Messina denaro?», ha spiegato il testimone sulla cui attendibilità, dopo essere stato ascoltato dai carabinieri del Ros, gli inquirenti stanno facendo accertamenti. Nel racconto, infatti, ci sarebbero diverse incongruenze, ma anche elementi ritenuti credibili. Per ricostruire il suo recente passato i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo analizzano il materiale trovato nel covo a Campobello di Mazara e riascoltano vecchie e nuove intercettazioni. 

LA DONNA

Alcuni contatti avrebbero riportato nel presente una figura del passato, Maria Mesi. È stata la compagna di Messina Denaro alla fine degli anni Novanta. Ora è di nuovo indagata assieme al fratello Francesco. I carabinieri hanno perquisito le loro abitazioni e la torrefazione che gestiscono. Vivono nella frazione marinara di Aspra, nella stessa strada, dove nel 1997 Maria Mesi e Messina Denaro condividevano un nido d’amore. Gli investigatori vi arrivarono tardi, ma di poco. Dei due innamorati nessuna traccia, solo video giochi, caviale, champagne e un foulard Hermes. Nel 2000 fratello e sorella furono entrambi condannati. Maria Mesi aveva sì favorito il latitante, ma la relazione fece venire meno l’aggravante di avere agevolato Cosa Nostra. La donna inviava al latitante messaggi d’amore, alcuni dei quali trovati a casa di Filippo Guttadauro, sposato con Rosalia, una delle sorelle Messina Denaro, che le faceva da postino: «Vorrei stare sempre con te, ho pensato molto al motivo per cui non vuoi che viva con te e credo di averlo finalmente capito… Ti amo e ti amerò per tutta la vita, Tua per sempre Mari…». 

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