Sentenze pilotate al Consiglio di Stato: ex magistrati arrestati per corruzione

Sentenze pilotate al Consiglio di Stato: ex magistrati arrestati per corruzione
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Giovedì 7 Febbraio 2019, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 11:47
Sono in corso di esecuzione, su ordine del gip del tribunale di Roma, Daniela Caramico D'Auria, misure cautelari agli arresti domiciliari e perquisizioni per presunte sentenze 'pilotate'. In manette alcuni ex magistrati accusati di corruzione in atti giudiziari commessi al Consiglio di Stato e al Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana.

Tra le persone finite agli arresti domiciliari c’è il giudice Nicola Russo, già arrestato con l’imprenditore Stefano Ricucci. I provvedimenti restrittivi riguardano anche l'ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano Raffaele Maria De Lipsis, e il deputato dell’assemblea regionale siciliana Peppe Gennuso. I magistrati romani, diretti dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, contestano almeno 5 sentenze comprate e il versamento di tangenti da decine di migliaia di euro.

A dare una svolta alle indagini della Guardia di Finanza sono state le dichiarazioni dell’avvocato Pietro Amara che ha ricostruito il meccanismo per il pagamento dei soldi ai giudici amministrativi.
Le mazzette sarebbero servite anche a orientare le decisioni del Consiglio di Stato su appalti e gare pubbliche. Sono ancora in corso le perquisizioni dei finanzieri guidati dal colonnello Gerardo Mastrodomenico nelle case e negli uffi degli indagati.
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