Svanita nel nulla per oltre mezzo secolo. Cercata per anni. Protagonista di un libro sulle opere d'arte scomparse. Divenuta oggetto di attenzioni da parte dei trafficanti di opere d'arte, con il timore che fosse finita nelle mani di collezionisti senza scrupoli. Invece, quella tela era sempre rimasta saldamente nelle mani della famiglia Somma, residente al confine tra Gragnano e Santa Maria la Carità, che l'aveva custodita per sottrarla alle mani dei trafficanti d'arte. Per paura, da decenni dicevano di non saperne nulla. Fino alla processione della Madonna delle Grazie, poche settimane fa. «Sono stato avvicinato da Michele che, in lacrime, mi ha voluto confidare questo segreto. Così - racconta il sindaco di Gragnano, Nello D'Auria ci siamo subito attivati per consegnare la preziosa opera d'arte nelle mani di esperti che potessero occuparsene e renderla finalmente fruibile alla collettività. L'intenzione della famiglia Somma è sempre stata questa». Non si tratta di un'opera d'arte qualsiasi, ma di un quadro originale di Sandro Botticelli, la Madonna con bambino, custodito a Gragnano dalla famiglia de' Medici per secoli in una piccola cappella nella periferia gragnanese. L'opera è attestata alla fine del XV secolo.
La storia
«Fu Papa Sisto IV a donare questa tela all'oratorio nella palude di Gragnano - racconta Giuseppe Di Massa, storico gragnanese e autore del libro L'arte negata in cui ricostruisce la storia del dipinto e ritrae una Madonna con bambino - Questo quadro ha un'importanza storica unica. La donna ritratta è, infatti, la musa ispiratrice di Botticelli, la ragazza di cui era innamorato, che morì giovanissima e ispirò il pittore in decine di opere. Fu lui a consegnarla al Papa mentre dipingeva una parete della Cappella Sistina, e Sisto IV la donò alla comunità gragnanese, forse in cambio di finanziamenti da parte della famiglia de' Medici». Una storia incredibile, dietro un'opera che per secoli veniva portata in processione, fino agli anni 60, quando si scoprì la sua importanza. Da allora, era svanita nel nulla, perché aveva attirato le attenzioni di collezionisti e trafficanti di opere d'arte. Lo scorso settembre, poi, è arrivata la prima svolta. I contatti con il ministero sono stati immediatamente avviati ed hanno portato, martedì, alla consegna ufficiale del quadro nelle mani del soprintendente Mariano Nuzzo, atto conclusivo di un percorso che ha visto coinvolto il nucleo dei carabinieri Tutela patrimonio culturale di Napoli, guidati dal capitano Massimiliano Croce.