Coronavirus, le folli terapie anti-covid: polvere da sparo con miele e liquirizia. Le richieste respinte dall'Aifa

Coronavirus, le folli terapie anti-covid: polvere da sparo con miele e liquirizia. Le richieste respinte dall'Aifa
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 13:56

Sono richieste vere. Ufficiali. Non uno scherzo. Tra queste, l'estratto di albero vietnamita, la polvere da sparo con il miele, i nutraceutici e la liquirizia. Sono, appunto, le richieste di sperimentazione per una terapia contro il coronavirus arrivate all'Agenzia del farmaco (Aifa) durante questi mesi di emergenza Covid-19. «Richieste ovviamente respinte», ha specificato Sandra Petraglia, dirigente Area pre-autorizzazione Aifa nel suo intervento al webinar Emergenza Covid-19: comunicazione e informazione ai tempi del coronavirus tra infodemia e fake news.

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L'esperta ha esaminato il lavoro dell'agenzia e le strategie messe in campo per velocizzare tutto il sistema di regolamentazione per vigilare sull'accesso alle terapie potenzialmente utili a contrastare la pandemia. Se da una parte c'è chi tenta vie molto alternative per trovare un'arma anti-Covid, la scienza si sta impegnando sul campo. «Sono circa 120 le domande di sperimentazioni arrivate - ha aggiunto Petraglia - e tra questi ci sono i farmaci già in sperimentazione: antivirali, antibiotici, anti-infiammatori (colchicina), anticoagulanti, anticorpi monoclonali che agiscono sulla cascata citochinica caratteristica della polmonite, cellule mesenchimali stromali-adipose». «Al 24 aprile sono 114 le sottomissioni valutate dall'Aifa, tra domande di autorizzazione e proposte di studi clinici; 26 sono stati i pareri favorevoli, 2 autorizzati prima del decreto Cura Italia», ha ricordato l'esperta. Mentre sono stati 51 gli studi che hanno avuto «un parere non favorevole».

 

 

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