UN SOGNO CHE SI AVVERA
Dal momento che aveva rimesso piede in Argentina, "el tractor" si era dedicato corpo e anima alle attività imprenditoriali lasciate in sospeso dal suocero e insieme alla moglie Laura aveva aperto due negozi di abbigliamento. Il calcio sembrava essere diventato ormai solo un lontano ricordo, solo qualcosa da rivivere attraverso le foto e le immagini degli anni passati. E invece, la settimana scorsa la telefonata che non t'aspetti: dall'altra parte della cornetta il presidente dell'Aranova che gli chiedeva se aveva voglia di rimettersi in discussione.
«In due settimane ho perso 7 chili - racconta Sebastian Gay tra un trolley riempito ed una valigia da completare - La mia carriera non poteva finire così: ho accettato perché la mia missione è chiudere col calcio come l'avevo sempre immaginato. E' chiaro che tre anni fa non avevamo scelta: abbiamo subìto un lutto troppo grande, c'erano tante cose da sistemare, ma adesso che tutto sembra andare per il verso giusto, non ho avuto difficoltà ad accettare».
FINISCO LA CARRIERA IN ITALIA
Ha 36 anni Gay, ma parla a racconta di questo momento come se ne avesse 20: gira il mondo da quando aveva 16 anni, dall'Argentina alla Spagna, fino all'Italia senza mai fermarsi un istante. Ora indosserà il rossoblù dell'Aranova, che per certi versi sono gli stessi colori del Flaminia e soprattutto del Rieti, dove ha lasciato gran parte delle sue amicizie.
«Non vedo l'ora di tornare: lunedì ho il volo che mi porterà in Italia, la mia famiglia mi raggiungerà a febbraio - dice - Sarà un Natale speciale per me, speriamo di rinascita e di grandi soddisfazioni». E conoscendo la tempra, il carattere e la determinazione di Sebastian Gay, non potrà che essere così. In bocca al lupo "Tractor".
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