Italia rugby, azzurri resistono solo un tempo con l'Inghilterra a Newcastle: 37-0

Italia rugby, gli azzurri contro l'Inghilterra stasera a Newcastle per l'ultimo test match prima dei Mondiali Diretta
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 6 Settembre 2019, 19:31 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 02:18
Tiene un tempo l'Italia contro l'Inghilterra al St.James di Newcastle incassando un pesante 37-0 gonfiato con 4 mete tutte nella ripresa. Incassando soprattutto la conferma che anche questo test match impossibile contro la terza squadra al mondo servirà ben poco a chiarire le idee al ct O'Shea erodendo, per di più, un altro strato di fiducia negli azzurri. Il bilancio definitivo della partite di avvicinamento al mondiale è assai negativo perché la larga vittoria contro la Russia a San Benedetto, che non va certo rinnegata per quella sventagliata di ritrovati sorrisi, non basta a mettere da parte qualche piccola speranza in più prima di salire sull'aereo per il Giappone.

Irlanda, Francia e Inghilterra restano molto distanti dall'Italia, giusto com'era stato in febbraio e in marzo durante l'amaro Sei Nazioni, anzi peggio perché con la Francia all'Olimpico in primavera si poteva pure vincere.

Questo gruppo di azzurri viene annunciato ben allenato e ben disposto a incarnare il desiderio manifesto del ct irlandese che punta ad andare alla Coppa del Mondo "con la migliore Italia di sempre" con l'obbiettivo, magari il sogno, di fare lo sgambetto al Sud Africa nel terzo match dopo le prime due partite con Namibia (22 settembre) e Canada (26 settembre), ampiamente alla nostra portata.

Ma davvero anche dopo l'incontro di ieri sera, con molti rincalzi in campo da una parte e dall'altra, si fa fatica a cementare certezze. Due diciamole subito: la terza linea con Styen, Negri, Polledri e l'eterno Parisse (gli ultimi due ieri sera in tribuna a Newcastle), mentre pare che Tuivati, al solito molto volenteroso contro gli inglesi non partirà per conservare il posto di Ghiraldini forse già in campo, O'Shea dixit, con Namibia e/o Canada. Sarebbe un portento dopo il terrificante incidente al ginocchio riportato da Leo "Ghira" nel Sei Nazioni. L'altra certezza viene dall'ultimo arrivato, il mediano equiparato inglese Braley che dovrebbe sorpassare Tebaldi e di sicuro Palazzani al timone della mischia.

Per il resto ieri sera gli azzurri hanno retto bene solo il primo tempo, mancando una meta con Benvenuti e non riuscendo a concretizzare un attacco costruito con pazienza e mestiere con 24 fasi a ridosso dell'area inglese. Buoni gli impatti nell'uno contro uno e feroce la difesa, al punto che Farrell ha preferito monetizzare senza ulteriori sforzi i 3 calci di punizione concessi  dall'arbitro O’Keeffe. Insomma, 9-0 dopo 40 minuti suonava incoraggiante anche se si capiva che gli avversari cercavano i colpi di classe rispetto alle solite mazzate con le clave. Unico vero grande difetto degli azzurri del primo tempo, e peggio è andata nel secondo, l'assoluta incapacità di afferrare al volo un pallone che uno di quelli alzati al cielo da Farrell che ha firmato la completa supremazia aerea degli inglesi. La Raf non avrebbe saputo fare meglio. 

La verve e la grinta degli azzurri sono però restate negli spogliatoi: dopo 5 minuti prima meta inglese con Young che almeno è costata una bella sudata della mischia, mentre le marcature successive sono state molto o abbastanza soft, in particolare quella in prima fase da mischia  di Marchant, sfuggito a 4 placcaggi azzurri. Inaccettabile. E poi almeno 6 touche buttate al vento, un tesoro di possesso  finito in fondo al fiume Tyne. Negri (il miglior azzurro) e Steyn hanno caricato fino all'ultima cartuccia, ma l'atavica difficoltà di costruire un'azione alla mano o di conquistare metri nello "stretto" continua condannare questa Italia.    

O'Shea  continua - e che altro può fare? - a vedere qualche pepita nel fondo della miniera:  “La vita a volte è strana: perdere 37-0 fa molto male, ma se avessimo mostrato questa intensità una settimana fa a Parigi contro la Francia le cose sarebbero andate diversamente. Continuo a essere convinto che chi batterà l’Inghilterra, in Giappone, sarà la squadra che vincerà il Mondiale”.

Oggi Parisse e compagni voleranno a Tokyo e, da lì, raggiungeranno Sugadaira per ultimare la lunga preparazione estiva.

“Capisco che possa suonare singolare, ma ci sono molte cose che hanno funzionato oggi sul campo, in particolare nel primo tempo, anche se alcuni errori di esecuzione ci sono costati cari in attacco” ha proseguito O’Shea.

“Nella ripresa l’Inghilterra ha mostrato una buona difesa da rimessa laterale, ma la squadra ha avuto il giusto approccio, lo spirito che vogliamo vedere. Abbiamo fatto un passo avanti importante dalla settimana passata, ora inizia la guerra sportiva che abbiamo preparato così a lungo. Pensiamo solo a Namibia e Canada, sono il nostro prossimo obiettivo” ha concluso O’Shea.

Da ultimo, il ct ha rassicurato sulle condizioni fisiche degli atleti: “Domani tutti i 31 atleti convocati saliranno regolarmente sull’aereo per il Giappone, c’è qualche normale contusione e botta post-partita, ma nulla di allarmante”.


Test Match, St. James di Newcastle
Inghilterra - Italia 37-0 (9-0)

Marcatori: p.t. 4’ c.p Farrell (3-0); 19’ c.p. Farrell (6-0); 40’ c.p. Farrell (9-0); s.t. 45’ m. Youngs tr. Farrell (16-0); 53’ m. Marchant tr. Farrell (23-0); 69’ m. Genge tr. Farrell (30-0); 75’ m. Watson tr. Farrell (37-0)

Inghilterra: Watson; McConnochie (52’ Cokanasiga), Marchant, Francis (47’ Ford), May; Farrell (cap), Youngs (61’ Heinz); Vunipola (58’ Kvesic), Wilson, Curry; Lawes, Launchbury (33’ Ewels); Cole (33’ Sinckler), George (57’-72’ Conwan-Dickie), Marler (33’ Genge)
All. Jones

Italia: Hayward; Bellini, Bisegni, Benvenuti, Padovani; Canna (72’ Allan), Braley (54’-64’ Palazzani) (72’ Palazzani); Tuivaiti (41’ Mbandà), Steyn, Negri (48’ Ruzza); Budd (cap), Sisi (69’ Zanni); Ferrari (46’ Riccioni), Fabiani (54’ Zani), Quaglio (46’ Lovotti)
All. O’Shea

Arbitro: Ben O’Keeffe (Nzl)

Calciatori: Farrell (Inghilterra) 7/8

Note: Serata tipicamente autunnale con circa 10 gradi. Campo in perfette condizioni. Presenti 50.157 spettatori.



LA PRESENTAZIONE
Dopo le lezioni incassate da Irlanda e Francia, questa sera alle 20.45 (Sky Sport 1) l'Italia del rugby del ct O'Shea riceverà la terza affrontando l'Inghilterra in quello stadio carico di storia e di gloria che il St.James Park di Newcastle. Un altro test match dal pronostico scontato e soprattutto totalmente avverso per gli azzurri che per avvicinarsi al Mondiale in Giappone si sono imbarcati in questo mezzo Sei Nazioni estivo con l'aggiunta dell'unica partita che ha regalato qualche sorriso, per quanto scontato, contro la Russia, rullata a San Benedetto come d'obbligo visto nel rugby l'orso russo pascola alla 20a posizione nel ranking mondiale rispetto al 13° dell'Italia. 

Davvero si fa fatica a capire il perché di questo calvario autoinflittosi per arrivare a questa prima coppa del mondo in Asia scoprendo quello che già si sapeva ampiamente: Irlanda (2a), Francia (8a) e Inghilterra (3a) sono nettamente più forti di noi e non pare che gli esperimenti di O'Shea abbiamo dato finora gran frutti rispetto alla squadra mazzo.

Questa sera c'è solo da sperare che il punteggio resti basso, che arrivi almeno una di quelle vituperate "onorevoli sconfitte" che non si sono viste con irlandesi e francesi, anzi, la Francia, considerata in ribasso, ci ha invece rivoltato come un calzino. E a Newcastle O'Shea saggiamente risparmia qualche pezzo da 90 come Parisse e Minozzi, fa partire il regista titolare Allan dalla panchina e inoltre per precauzione tiene fuori anche Morisi e Campagnaro acciaccati dopo la debacle parigina.
Almeno vedremo fin dal primo minuto il mediano di mischia Bradley (inglese dalla radici italiche) che nelle speranze di O'Shea dovrebbe velocizzare il gioco rispetto al veterano Tebaldi, ma c'è il rischio che di palloni a disposizione l'Italia ne avrà ben pochi considerando il peso tecnico smisurato della formazione inglese assemblata da Eddie Jones. Che dite? Ci sono nel foglio partita dell'Inghilterra ben tre giocatori che nemmeno voleranno in Giappone, compresa la pellaccia di prima linea Merler. E poi Jones butta dentro anche l'esordiente McConnochie, tale è la considerazione che ha dell'Italia pre Coppa del mondo. Sì, tutto vero, tutto giusto, il che riporta al quesito del perché riscaldarsi per il mondiale con avversari così fuori portata, adatti a evidenziare impietosamente i limiti del gruppo a disposizione di O'Shea e perfetti nel fiaccare il morale e anche l'immagine di una nazionale che in Giappone sarà chiamata al miracolo, già avvenuto tre anni fa Firenze e quindi statisticamente al limite dell'irripetibile, di battere il Sud Africa se vuole raggiungere i quarti di finale, ovvero quel traguardo sempre sfuggito nelle prime otto edizioni dei mondiali.


 
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