La proposta consisteva nell'applicazione del diritto del lavoro del Belgio solo nel 2020 al personale basato a Charleroi, invece dell'applicazione del diritto del lavoro irlandese.
Inoltre riguarderebbe solamente i lavoratori assunti direttamente dalla compagnia aerea e quindi si tratterebbe del 50% del totale. Tutti i nuovi assunti che sono sotto contratto Crewlink, agenzia di reclutamento, ne resterebbero esclusi.
«La proposta di Ryanair è inacettabile. La Cne rifiuta di cadere in questa trappola della compagnia aerea irlandese, che mira solo a dividere i lavoratori, guadagnare tempo ed evitare lo sciopero», tuonano i sindacati.
Nel frattempo arriva anche la risposta di Bruxelles, dopo che la compagnia ha inviato due lettere in cui assicura che passeranno a contratti locali per il personale locale. «Le regole Ue sono chiare: dove il lavoratore esce la mattina e torna la sera, quello determina la legge applicabile, non la bandiera della compagnia», hanno commentato le commissarie Ue al lavoro Thyssen e ai trasporti Bulc.
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