Per quanto riguarda Biondo, gli “ermellini” rilevano che la sua responsabilità per il duplice omicidio colposo «si fonda sulla condotta omissiva posta in essere come sindaco dal sei aprile 2000 sino all'otto gennaio 2005, consistente nell'omessa segnalazione del pericolo esistente sulla spiaggia di Cala Rossano all'Autorità dei Bacini regionali del Lazio in seguito agli eventi franosi del 4 febbraio e del 14 maggio 2004, intervenuti in zona prossima a quella dove si è verificato il crollo del 2010, e nell'omessa adozione di misure (interdizione all'accesso, cartelli di pericolo) a salvaguardia della pubblica incolumità». Per Assenso, i supremi giudici spiegano che la sua colpa in qualità di sindaco dall'aprile del 2005 e ancora in carica il giorno della disgrazia, è stata anche nel suo caso di non aver segnalato all'Autorità dei Bacini il pericolo a Cala Rossano, e nell'omesso riscontro all'invito a partecipare alla Conferenza programmatica predisposta dall'Autorità dei Bacini per pianificare gli interventi sul territorio, oltre alla mancata adozione di misure di sicurezza.
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