Olimpiadi, nel futuro c'è lo skate
e il surf con le onde artificiali

Olimpiadi, nel futuro c'è lo skate e il surf con le onde artificiali
di Piero Mei
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Sabato 11 Agosto 2012, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 13:10
Gli esperti di marketing e di comunicazione sono gi al lavoro: i teenager, che sono i migliori consumatori, magari partecipano alle Olimpiadi come le magnifiche nuotatrici della Generazione 2 .0, o perfino una ragazzina coreana tuffatrice classe 1998, ai limiti del «non ho l’età», però come utilizzatori finali (diceva quello) televisivi sono i meno attrattivi.



Perché certi sport non appartengono più alla loro cultura rottamatrice e un po’ da X-Games, pur essendo di nobilissima tradizione e assolutamente da difendere.



Così c’è chi studia un ampliamento nel numero di discipline da portare ai Giochi ed una ristrutturazione di certi tornei, evitando le troppo lunghe, inutili e territorio di possibili combine, fasi preliminari, passando all’eliminazione diretta, all’importanza del ranking di partenza, alla diminuzione di presenze al Villaggio Olimpico che, senza andare oltre il già attuale gigantismo, potrebbe prevedere una miglior turnazione dei suoi abitanti. Non un mordi e fuggi, ma qualcosa di simile: partecipa e fuggi.



Ed ecco affacciarsi non solo il ritorno del baseball e del softball (versione femminile del primo) ma anche la riproposta dello squash o del cricket, sport delle prime Olimpiadi e che, specie il secondo, aprirebbe alla frequentazione dell’ideale olimpico i poco presenti sterminati abitanti di India, Pakistan e Bangladesh, futuribili mercati; e, soprattutto, la proposta di modernissime attività dei ragazzi di tutto il mondo, come lo skateboard, il surf con la possibilità di fare le onde artificialmente come avviene nella canoa slalom, il calcetto, il beach soccer, specialmente dopo il successo strepitoso avuto dal beach volley. E’ la «beach cuklture» che avanza.



C’è poi anche chi propone una versione ammodernata dell’antichissima disciplina del pancrazio, che ai tempi d’Olimpia era una specie d’assieme di boxe e lotta e che potrebbe stuzzicare la propensione per gli sport di contatto della adolescenza e gioventù mondiale.
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