La riforma della giustizia sportiva
Malagò: «Momento epocale»

La riforma della giustizia sportiva Malagò: «Momento epocale»
di Carlo Santi
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Venerdì 30 Maggio 2014, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 18:51
Dal prossimo primo luglio la giustizia sportiva avr un nuovo codice e una nuova organizzazione. Al Coni il presidente Giovanni Malag ha illustrato la nuova fase spiegando che questo un momento epocale, era doveroso e auspicato, siamo andati con la logica del buonsenso. Oggi il Coni fa uno sforzo culturale significativo spogliandosi di alcuni poteri nell'ultimo grado. Molto cambia, a cominciare dai gradi di giudizio che saranno due, e con tempi che saranno certi, ma soprattutto con l'introduzione del Procuratore generale del Coni, figura che avrà il potere di avocare a se i procedimenti qualora l'operato della giustizia delle Federazioni non dovesse essere corretto o avere lentezza. «Non è tutto perfetto, da qui a un anno qualche correzione ci potrà anche essere - ha osservato Malagò - Avevo promesso tempi certi, qualcuno aveva detto che sarebbe stato impossibile ma in vita mia non ho mai disatteso un impegno e siamo riusciti a realizzare quanto desideravamo».



Il presidente del Coni, che ha spiegato nel nel mese di giugno ci saranno i passaggi del nuovo codice in Consiglio nazionale e poi il recepimento, con un commissario ad acta, negli statuti delle Federazioni, si augura che chi ha votato contro, ossia i presidenti di calcio (Abete), nuoto (Barelli) e pallacanestro (Petrucci) votino sì. «Noi li abbiamo ascoltati in questi mesi. Mi auguro che tutti votino a favore».



Il nuovo codice, illustrato dal professor Giulio Napolitano che ha guidato i lavori in questi mesi, prevede il patteggiamento, ha osservato che ci sarà, al Coni, un registro dei procedimenti e che il termine di decorrenza del procedimento è di 40 giorni che potrà essere prorogato al massimo due volte. Sui poteri del Procuratore del Coni, il professo Napolitano ha spiegato che, per evitare l'anticostituzionalità, il Procuratore generale non si intrometterà o sostituirà alle Federazioni nelle indagini; andrà eventualmente a verificare che l'attività sia svolta in base ai tempi e alle regole fissate dal codice. Tutto questo non escluderà la possibilità di ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato.
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