Zinco nei rifiuti, blocco dei conferimenti
all'impianto Tmb di Colfelice

Zinco nei rifiuti, blocco dei conferimenti all'impianto Tmb di Colfelice
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 20 Ottobre 2021, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 08:45

Valori oltre soglia di zinco nei rifiuti lavorati nell’impianto Saf di Colfelice: da domani scatta il blocco del conferimento dei rifiuti indifferenziati.
Sulla provincia di Frosinone aleggia l’emergenza rifiuti soprattuto nei Comuni dove non c’è, oppure è parziale, la raccolta differenziata. Si cerca una soluzione tampone entro pochi giorni, ma sale la preoccupazione tra molti sindaci.
La decisione di bloccare i conferimenti in autotutela è arrivata nella mattinata di ieri con un atto a firma del presidente della Saf, Lucio Migliorelli e del direttore tecnico, l’ingegner Roberto Suppressa, ed è stata subito comunicata a tutti i Comuni che conferiscono rifiuti indifferenziati nel sito di Colfelice. 
In totale sono oltre 250 le tonnellate di rsu che ogni giorno i Comuni Ciociari conferiscono nell’impianto Saf e che da domani dovranno essere portate altrove. In sostanza la Saf è stata costretta a bloccare la lavorazione perché con i valori di Zinco oltre la soglia di legge non ha la capacità di depositare in discarica gli scarti della lavorazione. 
Il valore considerato anomalo è emerso nel corso di un rilevamento eseguito il 5 ottobre scorso da Arpa Lazio in contraddittorio con Saf. Proprio gli esiti giunti dal laboratorio coinvolto da Saf ha restituito valori anomali in base ai quali è arrivata la decisione dei vertici della Saf, contestualmente si attendono gli esiti dei campionamenti eseguiti da Arpa Lazio.  
“In questo contesto - si legge nella nota inviata da Saf ai Comuni - per ragioni di cautela e precauzione, è stato interrotto il conferimento dei rifiuti in questione”.
Ora si lavora su due fronti: accertare come e perché i valori di zinco abbiano superato la soglia, ma soprattutto trovare una soluzione per evitare disagi ai cittadini. 

Con effetto immediato sono state avviate una serie di indagini tecniche, tutte interne all’Impianto Tmb di Colfelice, per individuare, isolare e risolvere l’anomalia. Tuttavia Saf, al momento, ritiene di escludere che il valore oltre soglia sia stato determinato dal processo di lavorazione interno. “Ciò tenuto conto - si legge sempre nella lettera inviata ai Comuni - che il processo di trattamento meccanico biologico svolto dall’impianto non è tale da determinare, almeno in astratto, l’insorgere di tali valori”. 
Ma, come accennato, l’altro nodo da sciogliere è legato al sito dove portare i rifiuti indifferenziati prodotti in provincia. 
Saf non fa mistero di guardare ad altre tipologie d’impianti extra regionali autorizzati e conta di arrivare ad una soluzione e riaprire i cancelli ai compattatori entro due settimane.
Per ora resta attiva solo la linea di lavorazione dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata. 
Ma, come accennato, tra i sindaci c’è preoccupazione: “Vogliamo una soluzione immediata per evitare l’emergenza rifiuti”, è stato il coro unanime.
“La decisione presa dalla Saf - ha dichiarato il sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco - è grave, se pur inevitabile, e pone molti sindaci in forte difficoltà. La regione Lazio deve intervenire al più presto”, ha concluso Donfrancesco. 
“La soluzione va trovata subito, ho chiesto un incontro all’Unione dei Comuni Cinque Città, che gestisce la raccolta dei rifiuti, per affrontare la questione e rapportarci con Saf”, ha detto, invece, Gioacchino Ferdinandi, sindaco di Piedimonte San Germano.

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