Depuratore fermo alla Reno De Medici, la rabbia degli operai

Depuratore fermo alla Reno De Medici, la rabbia degli operai
di Alberto Simone
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Settembre 2022, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 08:24

Doveva essere il giorno del rientro dopo un lungo stop di un mese. Quello di ieri è stato invece il giorno della mobilitazione per gli operai della cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia. Prima un'assemblea dinanzi ai cancelli della fabbrica, poi il sit-in nel piazzale della sede del Consorzio industriale del Lazio (ex Cosilam): si andrà avanti ad oltranza fino a quando non ci saranno risposte certe.
La Reno De Medici è ferma dallo scorso 22 agosto: i lavori di manutenzione del depuratore di Villa Santa Lucia sono infatti durati più del previsto a causa del cattivo stato dell'impianto. Il depuratore, lo ricordiamo, è stato sequestrato nell'ambito dell'inchiesta Acque Nere portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri forestali di Frosinone e coordinata dal magistrato Emanuele De Franco della Procura di Cassino. La società che lo gestiva per conto del Consorzio industriale del Lazio, la AeA, è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, il commercialista Massimo Barillaro che ieri, mentre era in corso il sit-in degli operai, ha fatto sapere alle sigle sindacali di essere disposto ad un incontro con le parti fissato per la giornata di domani, alle 14. Al vertice parteciperanno i segretari delle sigle sindacali e le Rsu di stabilimento. Perché questo incontro? Perché la produzione non è ripresa regolarmente? Perché se da un lato è vero che il commissario ha dato il via libera dall'altro è stato comunicato all'azienda che non potrà applicare quelle deroghe che consentirebbero all'azienda di fare gli investimenti sugli impianti per far sì che poi si possano rispettare le tabelle previste. «Questo - dice il segretario della Fistel Cisl Pasquale Legnante - significa che al primo imprevisto potrebbero dunque scattare nuovamente i sigilli come successo lo scorso 22 agosto».
SINDACATI PREOCCUPATI
In prima linea, insieme alla Fistel Cisl, anche la Slc-Cgil e la Uilcom-Uil. I sindacati sono molto preoccupati. C'è il pericolo concreto che l'azienda possa interrompere definitivamente la produzione: questo significherebbe la perdita di 304 posti di lavoro. Sono infatti oltre 170 gli impiegati della cartiera e quasi 130 quelli indiretti, ovvero l'indotto della Reno De Medici.
Da ormai un mese i lavoratori stanno perdendo quasi il 50% dello stipendio: «La cassa integrazione è pari all'80% della paga base, ma essendo questa un'azienda che lavora h24 anche con turni notturni, significa che gli operai non hanno più indennità e lo stipendio di fatto, si dimezza: ad oggi è ben al di sotto dei mille euro al mese» mette in evidenza Pasquale Legnante. Il segretario regionale della Fistel Cisl spiega che l'azienda si trova dinanzi ad una tempesta perfetta. «L'associazione Assocarta - dice - ha infatti stabilito una settimana obbligatoria di cassa integrazione per tutti gli operai delle cartiere per far fronte al caro gas, alla Reno De Medici abbiamo dunque un problema nel problema». Gli fa eco Rea della Uilcom: «Noi chiederemo di dare la possibilità all'azienda di far fare gli investimenti ma se non verrà data possibilità alla Reno De Medici di intervenire nei tempi dovuti, il rischio della tenuta dello stabilimento c'è». Dalla Slc-Cgil si è levata la voce della segretaria Patrizia Fieri, che ha spiegato: «A noi sta molto a cuore la questione ambientale e ovviamente anche ai lavoratori visto che molti sono del territorio e subiscono le conseguenze del malfunzionamento del depuratore. Serve però un cronoprogramma per fare investimenti strutturali altrimenti non risolveremo mai il problema in maniera definitiva». Intanto in una nota il consigliere regionale della Lega, Pasquale Ciacciarelli, annuncia di aver scritto al presidente Zingaretti, mentre un altro leghista, Gianluca Quadrini, spiega che «la vertenza della Reno preoccupa tutti ed è stata sottovalutata».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA