Reddito di cittadinanza revocato per un'auto e indagata per truffa, ma era un errore: l'odissea di una casalinga di Ferentino

Reddito di cittadinanza revocato per un'auto e indagata per truffa, ma era un errore: l'odissea di una casalinga di Ferentino
di Marina Mingarelli
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 15:49

Casalinga che percepiva il reddito di cittadinanza denunciata per truffa, ma si era trattato di un macroscopico errore. Un errore che l'ha costretta per quasi un anno a vivere di elemosina. E soltanto grazie al buon cuore dei suoi vicini di casa è riuscita a tirare avanti ed a superare quel difficile momento.

Il dramma della donna, residente a Ferentino, inizia nel giugno scorso, quando a seguito di un accertamento a campione disposto dall'Inps era emerso che non aveva i requisiti per percepire il sussidio. Ma quei settecento euro che le venivano erogati le servivano proprio. Con una figlia e con un marito disoccupato, a malapena riusciva a sbarcare il lunario. La pensione di disabilità assegnata alla figlia non bastava per le cure necessarie alla sua patologia.

La donna a cadenza quindicinale doveva accompagnare la bambina di dieci anni presso l'ospedale "Gaslini" di Genova dove era stata sottoposta ad un delicato intervento alla colonna vertebrale.
Quando è stata informata che il reddito di cittadinanza le era stato sospeso, le è caduto il mondo addosso.

Ma come era possibile? Con il marito disoccupato non sapeva proprio come avrebbe potuto mettere insieme il pranzo con la cena.

Fortunatamente aveva dei vicini di casa che tramite un passaparola erano riusciti a realizzare una vera e propria filiera alimentare. Non c'era giorno in cui in quella casa non arrivasse il cibo. E se era riuscita anche a rivolgersi ad un legale, lo doveva a loro.

Ad occuparsi del caso l'avvocato Giuseppe Lo Vecchio che è riuscito a dimostrare l'infondatezza delle accuse. Alla casalinga era stato contestato di aver acquistato una vettura nel 2018 e secondo la legge coloro che erano intestatari di auto da quella data non rientravano nella categoria dei beneficiari. Ma gli investigatori che avevano portato avanti le indagini avevano sottovalutato che quella vettura, una Ford Ka, era stata comprata all'Iva del 4% proprio perché serviva per trasportare un disabile. In questo caso la legge consente l'acquisto della vettura.

Per tale motivo il giudice per le indagini preliminari Ida Logoluso, ritenendo che l'informativa di reato contenesse gravi errori, ha disposto l'archiviazione. Al momento la casalinga si è rivolta ad un sindacato per ottenere tutti i sussidi arretrati.
 

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