Stellantis, l’elettrico nel futuro: ma a Cassino è ancora cig

Stellantis, l’elettrico nel futuro: ma a Cassino è ancora cig
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Venerdì 9 Luglio 2021, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 15:32

“L’elettrificazione è la tappa più importante per il nostro futuro”. Lo ha dichiarato Carlos Tavares, ceo di Stellantis, in occasione dell'Ev Day 2021 del gruppo automobilistico di ieri spiegando che “il nostro percorso di elettrificazione rappresenta probabilmente la tappa più significativa per iniziare a definire il futuro di Stellantis ad appena sei mesi dalla sua nascita e oggi l'intera azienda sta dedicando tutto il suo impegno a superare le aspettative di ogni cliente e ad accelerare le nostre iniziative per ridefinire la mobilità in tutto il mondo”.

Per i sindacati, però, le aspettative di auto elettriche del gruppo, almeno per l’Italia, riguardano le produzioni dal 2023-2024 in poi. E infatti anche per Cassino sono previste due vetture elettriche di Alfa Romeo ma dal 2023 in poi. Questo secondo i programmi del Biscione. Per Fiom-Cgil il gruppo sarebbe in forte ritardo stando alle produzioni sempre in calo delle vetture ancora benzina e diesel assemblate a Cassino rispetto alla concorrenza straniera.

Qui si producono Giulia e Stelvio e in autunno arriverà il suv Grecale di Maserati in versione ibrida. Tanto che per il mercato in calo la fabbrica di Cassino di Fca-Stellantis ha riaperto ieri dopo tre settimane di chiusura per smaltire l’invenduto. E ieri il nuovo annuncio, la fabbrica si fermerà nei giorni 12-16-19 e 30 luglio a causa della frenata del mercato.

E sempre ieri Tavares ha comunicato che la gigafactory per la costruzione di batterie elettriche sarà realizzata a Termoli, nel Molise, dove c’è la fabbrica di motori di Fca. Un dato positivo per i sindacati. Per la Fiom, però, “adesso è necessario individuare le missioni produttive per tutti gli stabilimenti di assemblaggio del Polo Torinese, di Cassino, e Pomigliano.”

E inoltre la Fiom chiede che “il piano industriale preveda la produzione in Italia oltre che dei marchi premium e lusso, anche auto mass market di segmento B.

In Italia si possono produrre più di un milione e mezzo di veicoli. L’industria dell’auto nel nostro Paese riveste un ruolo strategico per questo siamo convinti che è necessario dare continuità al tavolo sull’automotive, per individuare politiche industriali, investimenti e gli strumenti normativi necessari anche per tutta la componentistica e cessare l’utilizzo di risorse pubbliche per l’acquisto di auto usate inquinanti.”

Infatti da tempo la dirigenza provinciale e nazionale di Fiom sollecita per Cassino vetture familiari accanto alle premium per occupare l’intera forza lavoro. E quindi Fiom aggiunge:”È necessario avere un confronto costante perché l’obiettivo della Fiom è di superare la condizione di precarietà e incertezza dei lavoratori del gruppo da troppi anni in cassa, la piena occupazione è possibile se con gigafactory si arriva al lancio di nuovi modelli ibridi ed elettrici in tutti gli impianti." Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.

Anche Fim Cisl plaude alla gigafactory a Termoli, ma avverte:”Diventa fondamentale agire poi sul fronte del futuro piano industriale di Stellantis, che insieme al progetto di elettrificazione illustrato e agli importanti investimenti annunciati, dovrà garantire la saturazione degli impianti e la piena occupazione degli stabilimenti italiani.” E il sindacato precisa:”Con la Gigafactory si evita la dipendenze dall'estero e soprattutto ora sarà fondamentale investire per rafforzare le competenze professionali necessarie a gestire la transizione".

Do. Tor.

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