LE MOTIVAZIONI
Nei giorni scorsi sono seguite le polemiche ed anche l'intervento dei sindacati. Contrari a tale spostamento si sono espressi sia l'assessore che la dirigente dell'area finanziaria Monica Tallini. Perché, hanno sostenuto, con l'arrivo dei commissari liquidatori del dissesto nell'ufficio c'è bisogno di personale. E lunedì scorso la situazione è degenerata. Perché Schimperna si è recato nella stanza del sindaco per chiarire la situazione ma si è trovato di fronte la contrarietà sia di D'Alessandro che di Leone, presente il segretario comunale Rita Riccio. E' il secondo assessore al bilancio che lascia la giunta comunale di Cassino in due anni di amministrazione del sindaco Carlo Maria D'Alessandro. Il primo fu l'architetto Caterina Di Giorgio che durò appena sei mesi, da giugno a dicembre 2016. «Il dissesto non c'entra niente ha detto Schimperna ma qui mi pare che si faccia finta di non essere in dissesto perché si continua a spendere e a fare come prima. Per me il dissesto andava fatto perché necessario ma subito dopo andavano prese tutte quelle misure per far fronte alla situazione di criticità che comporta un simile provvedimento. Non ho visto alcun cambiamento».
LA DIFESA
E sugli spostamenti spiega: «E' mancato il dialogo su questa operazione. C'è un distacco tra politica e tecnici». E aggiunge:«Ho difeso la dirigente Tallini per la nota sul dissesto e ho riconosciuto il piano di risanamento avviato dall'ex assessore della passata amministrazione Enzo Salera. Non si può sempre contestare il lavoro degli altri».
Ed ora è cominciato il toto-assessore al bilancio. Sarà, comunque, il sindaco a gestire le dimissioni di Schimperna. D'Alessandro non ha voluto commentare ma si è limitato a dire che valuterà questa situazione cercando di recuperare il professionista. In giunta manca anche l'assessore della Lega con delega di vice sindaco e di polizia locale. Il leghista Carmelo Palombo, attuale dirigente provinciale del partito, per ora non intende rientrare. Anzi la Lega sta meditando di passare all'opposizione. Tra i vari contrasti tra Lega e sindaco il mancato recupero della quota comunale per il progetto di videosorveglianza finanziato per 850 mila euro dalla regione quasi due anni fa e rimasto chiuso nei cassetti e i dubbi sul piano della rigenerazione urbana.
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