Un laccio rosso come bracciale. Un fiore colorato tra le mani. Così le donne, a cui si sono uniti anche diversi giovani e rappresentanti della comunità domenicana presente a Cassino, hanno percorso qualche centinaio di metri, che separano Parco Baden Powell dal civico 104 di via Pascoli. Un corteo silenzioso ha dribblato le bancarelle del mercato di scarpe per raggiungere, qualche minuto dopo le 12 di ieri, l'ingresso dello stabile dove, sette giorni fa, in un appartamento al secondo piano, è stato rinvenuto il cadavere di Yirelis Pena Santana, la 34enne della Repubblica Domenicana morta dopo essere stata massacrata di botte e accoltellata. Per il femminicidio da lunedì scorso è in carcere il cassinate Sandro Di Carlo, 26 anni, disoccupato, ma proveniente da una famiglia di imprenditori della città.
IL CORTEO
Il corteo e la deposizione di fiori all'ingresso del palazzo, segnati da lacrime e applausi dei partecipanti, sono stati gli ultimi momenti di una lunga mattina iniziata all'interno del Parco Baden Powell.
Commovente è stato il momento delle testimonianze, quelle che le donne vittime di compagni e mariti violenti hanno affidato alla voce delle volontarie della Casa Rifugio, presenti insieme alla coordinatrice Elisa Viscogliosi, mentre per il Centro Antiviolenza ha presenziato la presidente Antonella Capaldi. L'emozione è stata tanta anche quando Marcella, una signora del quartiere dove è avvenuto l'omicidio, racconta di aver incontrato Yrelis per strada due giorni prima. «Non la conoscevo. L'ho notata per la sua bellezza e semplicità». A piangere anche la comunità domenicana: «Non la conoscevamo, ma è una di noi». «Non possiamo continuare a voltare la faccia, perché sono morte Yrelis, Giulia e Romina lo scorso anno. Dobbiamo continuare a fare un percorso di formazione in ogni posto» ha dichiarato Elisa Ceccarelli, assessore di Falvaterra.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout