Frosinone, l'Egato dei rifiuti al capolinea senza bilancio e con 250mila euro di debiti. Finisce sul tavolo del prefetto il caso dell'Egaf, l'ente d'ambito territoriale che avrebbe dovuto accentrare tutti gli aspetti della gestione dei rifiuti in Ciociaria. I sindaci, a maggioranza, si erano precipitati ad approvare la nascita dell'ente alla vigilia della tornata per le ultime elezioni regionali, con la stessa prontezza, lo scorso martedì 23 gennaio, hanno disertato in massa l'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio 2023 e altri documenti contabili. Un passaggio obbligato nonostante l'Egaf sia finito ormai da mesi su un binario morto ed è inoperativo.
La Regione Lazio, a guida centrodestra, a novembre ha abrogato la legge con cui la precedente amministrazione di centrosinistra, aveva istituito gli Egato del Lazio, ma solo quello della provincia di Frosinone è stato costituito (nel dicembre del 2022).
Nel frattempo, ad ottobre, un mese prima dell'abrogazione, si era dimesso il presidente Mauro Buschini. Il suo posto, come facente funzioni, era stato preso da Simona Girolami, ma anche l'ex assessore di Fiuggi ha lasciato l'incarico dopo la sentenza del Tar delL'11 gennaio che ha dichiarato improcedibili per carenza d'interesse i ricorsi sulla costituzione dell'Egaf perché nel frattempo l'ente era stato abolito dalla Regione.
E così lo scorso 23 gennaio nel Salone di rappresentanza della Provincia di Frosinone, davanti alle poltrone vuote, c'erano soltanto i componenti del consiglio di amministrazione dell'Egaf ancora in carica: Alessia Santoro, Piergiorgio Gentile e Giovanni Betta, ex rettore di Cassino. Si è quindi solo potuto prendere atto dell'assemblea andata deserta e successivamente è stata inviata un'informativa alla Prefettura sulla mancata approvazione del bilancio per l'eventuale adozione dei provvedimenti di conseguenza, come ad esempio la nomina di un commissario per chiudere i conti.
CONTI IN ROSSO
Nel bilancio dell'Egaf risulta un debito di circa 250mila euro frutto di un'anticipazione bancaria ottenuta per avviare le attività dell'ente. Gli ultimi compensi al presidente e al resto del Cda sono stati pagati fino al mese di luglio. Non sono stati mai riscossi invece i soldi delle quote di rappresentanza dei Comuni (1,2 milioni in totale).
Così come sono rimaste senza risposta le richieste di Egaf alla società Saf (nel cui Cda è arrivato nel frattempo l'ex presidente dell'Egato Buschini) di versare i soldi dell'extracosto pagato da Ama, così come prevede la legge, per portare i rifiuti romani nell'impianto di trattamento di Colfelice. Soldi, circa 270mila euro, che sarebbero dovuti andare alla Provincia in assenza dell'Egato per i rifiuti, ma appunto l'Egato c'è.
E quella somma basterebbe a coprire il debito dell'anticipazione bancaria. Il bilancio però non è stato approvato, quindi il credito non è stato certificato. La palla ora passerà al commissario che verrà nominato per la liquidazione. A meno che non intervenga prima la Prefettura.