«L'unica cosa che ho chiesto ai ragazzi è stata di divertirsi e far divertire. Non è importante il risultato, ma il modo con cui questo si ottiene, perché il paradigma del calcio non può basarsi sulla cultura del risultato a tutti i costi». Il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, parla per la prima volta dopo la conquista della promozione e e lo fa riassumendo il segreto del successo della squadra di Grosso. Parla, ma la voce gli si spezza in gola per la commozione, quando racconta del discorso alla squadra, uno dei pochissimi fatti quest'anno ai suoi uomini, alla vigilia della decisiva partita contro la Reggina, poche ore dopo l'improvvisa scomparsa del fratello Curzio. Una cavalcata quella dei giallazzurri che ieri è stata coronata con la cerimonia di consegna degli attestati di "Cittadini onorari di Frosinone", a tutti i componenti della squadra promossa in serie A. La premiazione è stata celebrata ieri all'interno della guest area del "Benito Stirpe". A consegnare le onorificenze il sindaco Riccardo Mastrangeli: «È la massima onorificenza della nostra città ed è ampiamente meritata per una squadra che ci ha fatto sognare portandoci in alto nella massima assise calcistica e poi - ha concluso Mastrangeli -, sentendo gli umori della gente devo dire che è stata ampiamente condivisa».
LE PAROLE DEL PRESIDENTE
Poi, dopo la consegna al presidente, già cittadino onorario di Frosinone, dell'Attestato di Alta Benemerenza, l'atteso intervento di Maurizio Stirpe: «Questa è la squadra con cui ho parlato meno, non ce n'è stato bisogno.
Un esempio che il primo cittadino, Riccardo Mastrangeli ha voluto a nome dell'intera amministrazione, sintetizzare nel conferimento della cittadinanza onoraria, con la pergamena con su scritto: «Per gli alti meriti sportivi, professionali ed umani che comprovano l'affezione e l'attaccamento verso la maglia e verso la città di Frosinone, l'Amministrazione Comunale di Frosinone conferisce la cittadinanza onoraria» alla squadra ed a tutti i componenti lo staff tecnico e dirigenziale.