Ceccano, la festa al Castello con i religiosi diventa un caso. Gizzi: «Ho pagato io»

L'ex assessore Stefano Gizzi e il consigliere comunale Pasquale Bronzi alla festa con i religiosi
di Marco Barzelli
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Sabato 13 Agosto 2022, 21:29

Una festa privata, no una consuetudine che va avanti da anni. Fa discutere la recente visita della Fraternità sacerdotale San Pio X al Castello dei Conti di Ceccano. Il coordinamento di centrosinistra Il Coraggio di cambiare accusa, di contro il consigliere Pasquale Bronzi (turismo) e l'ex assessore alla cultura Stefano Gizzi, tra gli organizzatori dell'accoglienza, che si dicono disgustati dalle critiche al ristoro dei cattolici tradizionalisti ispirati da Marcel Lefebvre. Nel 1970 creò la società in contrapposizione alla seconda riforma cattolica di papa Giovanni XIII. La Fraternità vuole la messa tridentina, secondo il Messale romano, e contrasta ecumenismo e dialogo tra le religioni.

Da qui i mal di pancia ideologici in seno all'ala di centrosinistra rappresentata in Consiglio da Emanuela Piroli e Andrea Querqui, che intendono presentare un'interpellanza sulla «riservatezza in merito a tale iniziativa e l'assenza, ad oggi, di delibere di giunta riguardanti una eventuale concessione del Castello».

Per gli oppositori dell'amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Roberto Caligiore, è evidente che «si tratti di uso privato, gratuito, di bene pubblico» e che «la sala del castello è diventata un ristorante».

MANCANO LE CARTE

Di fatto non risultano atti per la concessione del castello comunale per l'organizzazione di un evento. A detta di Bronzi e Gizzi, però, non si sarebbe trattato di un evento privato né di una festa privata o una semplice cena. «Al termine del giro turistico, come atto di ospitalità e ringraziamento - riporta il delegato al turismo Bronzi - è stato offerto un piccolo rinfresco, la cui spesa non è stata a carico del Comune, tra l'altro». «Ho pagato io, come tradizione, 300 euro di tasca mia - si aggancia, allora, l'ex assessore alla cultura Gizzi -. Vengono a Ceccano dal lontano 2010, e mai sono stati a carico come costi della cena al Comune. Sempre sono stati in sala Consiliare, fin dai tempi dei sindaci Antonio Ciotoli e Manuela Maliziola». Si parla delle amministrazioni precedenti, di centrosinistra.

A questo punto si pone la questione: un semplice cittadino, qual è ora l'ex assessore Gizzi, può organizzare in autonomia un rinfresco in un luogo pubblico? Il Coraggio di cambiare ricorda «le tariffe salate per iniziative presso il nostro maniero, riservate a privati ed associazioni, tariffe tra l'altro ultimamente adeguate a detta degli amministratori, in realtà aumentate per fare cassa».

Da qui le conclusioni della formazione politica della Piroli: «Questa amministrazione per l'ennesima volta utilizza un bene pubblico come se fosse una sua proprietà privata. Stessa storia per il teatro Antares, concesso con patrocinio comunale solo ad alcuni». In questo caso per dare da mangiare e bere ai prelati della Fraternità, tra l'altro a Ceccano dopo aver attraversato Montecassino, Fossanova e Amaseno. Hanno anche uno dei cori di canto gregoriano più accreditati al mondo e durante il tour del castello medievale si sono brevemente esibiti.

«INIZIATIVA TURISTICA»

«I consiglieri di opposizione Piroli e Querqui avrebbero dovuto informarsi bene ed evitare una meschina brutta figura che sporca tutta la Città di Ceccano e la sua proverbiale accoglienza - sbotta Bronzi -. Un gruppo prestigioso di turisti, accolto in varie località con grande attenzione, per la pessima opposizione di sinistra di Ceccano diventa un problema di cavilli, di tariffe e di mancanza di rispetto». Per Bronzi, esponente della Lega, il discorso è diverso: «Per noi il turismo è accogliere e favorire chi viene dall'estero e con la sua prestigiosa presenza onora Ceccano. Se poi, proprio questa azione di promozione del nostro territorio non è gradita alla sinistra, siamo fuori da ogni regola politica ed amministrativa».
 

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