Fino a Capo Nord in bici, il viaggio di Stefano diventa una ricerca dell'università di Cassino

Fino a Capo Nord in bici, il viaggio di Stefano diventa una ricerca dell'università di Cassino
di Elena Pittiglio
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Sabato 13 Agosto 2022, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 15:18

Parlare dell'esperienza di Stefano Pellegrini non è facile. Da studente-lavoratore, originario di San Giovanni Incarico, ha impiegato quasi dieci anni per completare la laurea triennale in Scienze Motorie all'università di Cassino e del Lazio meridionale. Il titolo di dottore è arrivato a giugno scorso. Ma se per il titolo di dottore ha dovuto aspettare anni, in soli diciassette giorni, rispetto ai 22 giorni previsti, ha conquistato Capo Nord.

Stefano, a 37 anni, ha percorso, in sella alla sua bici, oltre 4 mila chilometri per complessive 250 ore di pedalata.

Ha attraversato un Continente e sette nazioni. Un'avventura iniziata nel Trentino a Rovereto e terminata, qualche giorno fa, a Capo Nord. Un'impresa straordinaria la NorthCape4000', l'avventura in bicicletta ad ultra distanza più partecipata al mondo, che Stefano ha vissuto a diretto contatto con la natura. E con una buona dose di coraggio, come quando in Svezia di notte si è trovato in un bosco faccia a faccia con un lupo.

L'ESPERIMENTO

L'eccezionalità della sua avventura sta nell'aver reso la sua performance uno studio di ricerca di Unicas, che ha visto impegnati ben 20 studenti di Scienze Motorie. Per 24 ore su 24, a turno, gli studenti da Cassino, in modalità remoto, nel laboratorio Unicas Sustainable Living Concept XLab', hanno monitorato e sostenuto Stefano in quest'incredibile viaggio'.

Tradotto: il laboratorio trasversale XLab ha intrapreso studi e progetti di ricerca finalizzati a identificare marcatori e indicatori valutativi e predittivi da utilizzare in ambito ICT Information and Communication Technology come robotica, intelligenza artificiale, realtà virtuale, Wearable, Mhealth e attraverso l'applicazione di specifici deliverables, sono stati monitorati i sistemi di salute individuali connessi al rapporto uomo-ambiente. La consacrazione a ultraciclista e la partecipazione alla NorthCape4000', come tesserato Cus Cassino, per Stefano arrivano dopo altre avventure.

«Tutto inizia due anni fa durante la pandemia» racconta il prof. Angelo Rodio, responsabile scientifico del Laboratorio Unicas. «Stefano dice il docente approfittando del periodo di lockdown, decide di accelerare gli studi per concludere il ciclo triennale in Scienze Motorie. Un bel giorno continua Rodio - mi dice di voler intraprendere in bici un viaggio in solitaria in Islanda. Da qui scatta l'idea di unire all'impresa una importante attività di tirocinio all'interno del Laboratorio di Scienze Motorie».

ORA OBIETTIVO AMERICA

Gli studenti dell'ateneo coinvolti nel tirocinio denominato Monitoraggio' si mettono subito al lavoro. Organizzano tra loro i turni, spalmati nell'arco di 24 ore. Realizzano la mappa del percorso. Controllano le previsioni meteo. E per 15 giorni di cui 13 sotto la pioggia, giorno e notte, studiano i calcoli sul bilancio energetico e idrico. «Stefano ha percorso 1602 chilometri in sella ad una bici di 60 chilogrammi. In due settimane abbiamo studiato gli effetti indotti dall'ultraciclismo. Abbiamo controllato il suo corpo, messo a dura prova, effettuato i calcoli sul bilancio energetico e idrico e l'impatto con l'ambiente» sottolinea Rodio.

«Dopo l'Islanda dice il protagonista dell'avventura - ho capito che ero portato per questo sport. Con il mio professore, allora, è scattata la scommessa: la prossima impresa sarà la Race Across America, la gara di ultraciclismo più dura al mondo». In America, però, non si arriva senza aver partecipato a degli step e superato alcune gare di qualificazioni nazionali.
 

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