Omicidio Massimo De Santis, il funerale e la rabbia del fratello: «Non c'era niente di niente con quella signora»

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Massimo De Santis aveva 51 anni e faceva il barista a Torremaggiore, in provincia di Foggia. Taulant Malaj si era convinto che fosse l'amante della moglie e lo ha ucciso, accoltellatp a morte. 

«Non c'era niente di niente, mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola: a quell'ora Massimo dormiva ancora perché lui, che nel bar faceva di tutto, dal pasticcere al banconista, chiudeva il locale la sera tardi». Lo spiega all'ANSA Gianluca De Santis, fratello del 51enne ucciso la notte tra sabato 7 e domenica 8 maggio con 21 coltellate dal 45enne Taulant Malaj secondo cui Massimo era l'amante di sua moglie.

Malaj, che è stato fermato dai carabinieri, ha ucciso anche sua figlia 16enne Gessica mentre proteggeva sua madre, sopravvissuta all'aggressione del 45enne che poi ha filmato i corpi spiegando di avere ucciso tutti perché veniva tradito, e chiedendo a sua moglie dove fosse l'altro figlio, un bimbo di cinque anni.

Gianluca esclude ogni tipo di relazione tra suo fratello e la 39enne Tefta: «Massimo viveva in quel condominio da 43 anni con nostra madre ormai 80enne e vedova. I rapporti con quella famiglia - sottolinea - erano ottimi, normali rapporti tra condomini, si salutavano e si rispettavano».

Anche con Taulant: «Ti vedeva e ti salutava, mai un litigio, nulla», ricorda Gianluca, spiegando che a volte lo vedeva anche lui quando andava a prendere sua madre per portarla al bar «dove lavorava con noi per svago».