I parenti degli ostaggi sequestrati da Hamas chiedono aiuto a Meloni: «Servono trattative per la liberazione»

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Una delegazione di famigliari di vittime e ostaggi rapiti da Hamas è arrivata a Roma per incontrare la premier Giorgia Meloni e chiedere aiuto all'Italia per la liberazione dei loro cari. «Aiutateci a negoziare, abbiamo bisogno di controparti terze, anche tra i Paesi arabi ma non possiamo trattare da soli con Hamas», spiega Tamar Echet, cugina di Evyatar David, 22 anni, rapito mentre era al festival musicale Nova. Evyatar è ancora sotto sequestro e i suoi famigliari non hanno sue notizie da quel "Sabato nero", 7 ottobre, in cui Hamas ha compiuto il suo assalto. Evyatar compare in un video pubblicato su Telegram: sta sul pavimento con altri ragazzi, le mani legate dietro la schiena e ha dei lividi in faccia. Sua cugina Tamar ha lanciato un appello per la liberazione di tutti gli ostaggi. Indossa un braccialetto prodotto dagli organizzatori del festival di Reim, si legge : "Finché tutti non saranno tornati a casa noi siamo tutti, ancora lì".

I famigliari chiedono di tentare qualsiasi strada per aprire i negoziati sulla liberazione. «Questa deve essere la priorità del nostro governo», sottolineano i parenti degli ostaggi. Cosa pensano di quello che sta succedendo a Gaza? Risponde Tamar: «È terribile, chiediamo che si lascino entrare aiuti umanitari a Gaza così che anche i nostri ostaggi ne possano beneficiare». Tra gli ostaggi ci sono cardiopatici, anziani, persone che hanno il morbo di Crohn. Persone che sono sotto sequestro, senza farmaci salvavita. 

Ste. P.