Epperò il parallelepipedo che ronza impercettibilmente è indipendente: nessun cavo, nessun tubo lo collega allesterno, al più, invece di usare il generatore annesso, potrebbe allacciarsi alla rete elettrica. E dentro non cè alcun serbatoio. Nessun trucco, quindi: ma allora da dove viene quellacqua che sta riempiendo in fretta il contenitore da mille litri?
ACQUA DALL'ARIA: IL VIDEO
In realtà il concetto, a dirlo, suona persino banale: dentro quel container cè un sistema termodinamico che trasforma lumidità dellaria in acqua distillata. E già questa si presta a mille usi. Poi lacqua, sempre lì dentro, viene filtrata, purificata con raggi ultravioletti e quindi rimineralizzata. A questo punto la si può anche imbottigliare: la qualità - hanno dimostrato i test - è migliore di quella di tante marche in commercio.
Ma allora questa macchina della Seas che produce acqua dallaria è un uovo di Colombo del terzo millennio? Pensate solo agli 800 milioni di persone al mondo che non hanno accesso allacqua potabile, come ricorda Irina Bokova, direttrice generale dellUnesco.
O alle isole, tante anche quelle italiane, rifornite dalle navi-cisterna. O ai forti costi dei dissalatori alimentati con acqua di mare. Oppure immaginate di sistemare uno di questi container, ne sono previsti in vari formati molti dei quali facilmente trasportabili, sul tetto di un palazzo: per ammortizzarne il costo vivo e di esercizio energetico vanno calcolati, oltre allacqua potabile prodotta, il flusso di aria fresca sfruttabile per abbassare la temperatura nelle stanze e l'altro sotto-prodotto rappresentato da acqua calda (50°) che integra limpianto di riscaldamento.
Costi, ricavi e prospettive di questo sistema, che ha aggiunto brevetti innovativi a tutto ciò che già si sapeva di questi processi termodinamici, saranno raccontati sabato 29 agosto alle 11.30 al padiglione della Svizzera allExpo nellambito dellevento Water from air, for life.
Svizzera? Ma anche parecchia Italia. La Seas è una startup nata nel gennaio 2014 con sede nel Canton Ticino, ma sono stati i due italiani Flavio e Graziano Giacomini (questultimo è presidente di Seas) che sono riusciti ad aggregare intorno a questa idea un pool internazionale di soci insieme agli altri due fondatori, Lawrence Graev e Marco Honegger.
Inoltre il progetto è stato sviluppato con lUniversità di Pavia e la società Ivr di Boca, quarantennale player nellambito termosanitarioche, divenuto partner industriale produttivo. Negli stabilimenti Ivr a Boca (Novara) vengono infatti realizzate le due macchine Atw Mobile e Awa Modula di Seas (Società de lEau Aerienne Suisse), già presente in Svizzera, Italia, Usa, Canada, Messico, Perù, Ecuador, Emirati Arabi e presto anche in Russia, Cina, Sud Africa, Benin, Guinea Bissau.
E chiaro che quel fiotto dacqua ottenuto passando attraverso - suona più poetico che tecnico - il punto di rugiada dellaria fa subito venire in mente le zone più arretrate del mondo, a patto che non siano troppo fredde o secche perché altrimenti non cè abbastanza materia prima da trasformare, oppure situazioni di emergenza quali quelle innescate da disastri ambientali. Secondo le Nazioni unite, 3.4 milioni di persone muoiono ogni anno per mancanza dacqua e patologie collegate e l85% della popolazione mondiale vive nelle aree più secche del pianeta: si calcola che la domanda di acqua aumenterà dai 4.500km3 del 2010 ai 6.350 km3 previsti nel 2030.
Fonti alternative sono dunque indispensabili anche perché il mercato dellacqua in bottiglia si espanderà da 117 miliardi di dollari (2013) a 195 miliardi (2030).
Cambiando scenari, ma restando comunque con i piedi per terra, immaginate pure la possibilità di mantenere campi da golf, giardini, parchi divertimenti senza attingere a riserve dacqua tradizionali. Oppure di rifornire d'acqua "da aria" le aziende che ne hanno bisogno in quantità per i loro processo produttivi.
Seas sostiene insomma di aver messo a punto un sistema che produce acqua di qualità nella tutela delle risorse ambientali e risparmiando energia rispetto ai procedimenti sin qui conosciuti.
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