Dall’empireo all’inferno in una settimana. L’impero delle criptovalute da 32 miliardi di dollari creato da Sam Bankman-Fried, trent’anni, celebrità del settore noto come Sbf, è andato in fumo nel giro di sette giorni. Tutto è cominciato lo scorso 2 novembre, quando un articolo della rivista online Coindesk sollevava dubbi sui rischi legati alla solvibilità dell’azienda di Bankman-Friedin in caso di crollo del valore di Ftt, il token dell’exchange Ftx. Domenica 6 novembre va in scena su Twitter il botta e risposta tra Sbf e Changpeng Zhao (conosciuto come Cz), il Ceo della rivale Binance. Un messaggio, in particolare, è stato giudicato duro dai mercati ed è quello in cui Cz evoca il caso Luna, il token dell’ecosistema Terra agganciato alla stablecoin Ust fallito la scorsa primavera. «Liquidare i nostri Ftt è solo una gestione del rischio post-uscita, abbiamo imparato da Luna», scriveva Changpeng Zhao. Il crollo di Ftt, con conseguente fuga dei clienti e corsa al ritiro dei depositi, ha completato il disastro. Cz ha lanciato una ciambella di salvataggio proponendo di rilevare Ftx, la società di Bankman-Fried, salvo poi rinunciare spiegando che «i problemi sono al di là del nostro controllo e della nostra capacità di aiutare». Tra gli esperti del settore il fallimento dell’azienda di Sbf è paragonato alla «Lehman Brothers delle cripto».
Il cavaliere bianco
Il collasso di Ftx è un duro colpo per la società e soprattutto per il suo fondatore Sam Bankman-Fried, che fino a poco tempo fa veniva acclamato come “cavaliere bianco” e accomunato al miliardario Warren Buffett o a Jp Morgan.
Arbitraggio crittografico
Per stile di vita e aspetto Bankman-Fried pareva più uno studente universitario che un vincente della finanza, dunque rappresentava in pieno l’approccio anti-establishment degli appassionati di criptovalute. La sua specialità era l’arbitraggio crittografico, ovvero le strategie per acquistare criptovalute a un prezzo basso e rivenderle a un valore più alto su un altro listino. La sua mossa migliore è stato l’acquisto di Alameda Research, la società di trading che Sbf ha utilizzato come procacciatrice di liquidità per la controllante. Ora Ftx ha dichiarato il fallimento, facendo ricorso negli Stati Uniti al Chapter 11, ossia la bancarotta assistita: alle società che hanno accesso a questa procedura è concesso continuare a operare mentre negoziano con i creditori. Sam Bankman-Fried si è dimesso e anche Alameda Research rientra nella procedura fallimentare: sarebbe in parte responsabile dei problemi di Ftx, con un debito di circa 10 miliardi di dollari. Ma lo scenario potrebbe volgere ulteriormente al peggio perché Cipro sta considerando la sospensione della licenza di FTX.com, in vigore da soli due mesi, che autorizza la piattaforma a operare in tutta l’Unione europea. «Molti l’hanno paragonata a Lehman. Io lo paragonerei a Enron», ha dichiarato l’ex segretario Usa al Tesoro Larry Summers a Bloomberg television. «I ragazzi più intelligenti nella stanza. Non solo errori finanziari, ma aria di frode. Enorme esplosione di ricchezza di cui nessuno capisce la provenienza».
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